1. 062 – Mamma Angela con il figlio a casa di suo suocero (1a parte)


    Data: 12/12/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... solo, da ormai più di vent’anni. Tonio si chiamava, anzi per la verità Antonio, ma da sempre il nome usato dall’intera famiglia era Tonio, era da circa cinque anni che non lo vedeva, l’ultima volta era stato per il funerale del figlio Claudio, ovvero del marito di Angela, ma di sicuro lui si sarebbe ricordato di lei. Suo suocero gli era molto affezionato e qualche volta lei aveva individuato della nascosta e celata ammirazione nei suoi confronti.
    
    Partirono a sera inoltrata verso le ventidue, per viaggiare con il fresco, li aspettavano circa milleduecento chilometri e quindi un lungo, lunghissimo viaggio. Lei si era vestita con dei jeans azzurri, un po’ attillati con la tela consumata ad arte qua e là, sopra una maglia a giro collo abbastanza larga e comoda, per non evidenziare troppo le enormi tette. Naturalmente il petto era sostenuto da un reggiseno rinforzato, di color carne. Infine un paio di mutandine bianche un po’ da tardona completavano l’abbigliamento . Il ragazzino, vestiva dei pantaloncini al ginocchio di colore chiaro, sotto ai quali indossava i boxer, nella parte superiore si era infilata una polo in tinta, aderente al suo torace, con il bavero rialzato, manco fosse inverno’
    
    Lei , guidava e lui con il cellulare in mano giocava a calcio tipo play station. Mamma Angela guardò suo figlio e lo trovò bellissimo, il giovane possedeva un fisico atletico, da nuotatore, era alto un metro e ottantacinque con i capelli castano chiaro, ondulati naturali, lui li portava ...
    ... lunghi quasi sulle spalle, la maglietta aderente e i pantaloncini altrettanto stretti evidenziavano dalla parte destra, la forma del cazzo a riposo e a sinistra il pacco delle voluminose palle. Lei notò che mentre giocava, ogni tanto abbassava la mano e distrattamente se lo toccava. Era una gestualità abituale, che Angela aveva visto fare a lui, ma anche ad altri, compresi uomini molto più adulti. Mah, pensò la donna, come se io mentre parlo con qualcuno, mi mettessi una mano fra le gambe!!!
    
    Percorsero, i milleduecento chilometri in circa sedici ore, fermate e soste comprese, quando giunsero al casale del vecchio suocero, erano le quattordici, aprirono il pesante cancello di ferro battuto, in verità anche un po’ arrugginito in alcune parti, e fecero ingresso nell’ampio cortile assolato. Scesero dal grosso SUV e aprirono il portellone posteriore per scaricare i bagagli, dall’interno della casa si udì una voce profonda che con marcato accento pugliese”””’
    
    ‘Ciaooo, finalmente siete arrivati, ero in pensiero!!!’
    
    ‘Ciao papà, c’era un po’ di traffico in autostrada e”’
    
    ‘Ciao nonno Tonio’.’
    
    Angela lo aveva sempre chiamato papà fin dal primo giorno di matrimonio e quindi per abitudine e per affetto continuava a chiamarlo così.
    
    Lui comparve da dietro la tenda verde della porta di casa e si affacciò sul cortile, teneva la sua pipa fumante fra le dita, andò loro incontro, abbracciò a lungo Angela e lei un po’ in imbarazzo per quell’abbraccio troppo stretto, si distaccò ...
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