1. I legacci dell’anima


    Data: 06/12/2019, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: nomade, Fonte: RaccontiMilu

    Il rumore della serratura della porta d’ingresso mi fa capire che il mio signore è tornato.
    
    Non so mai a che ora arriverà: io aspetto, nuda e legata al letto, aspetto che lui abbia voglia di me.
    
    La stanza è in penombra, deve essere pomeriggio tardi. Lo sento muoversi per casa, immagino che stia lasciando le sue cose in soggiorno, poi i rumori si spostano in bagno: sento l’acqua scorrere.
    
    Ho il cuore che accelera i battiti: è qui, lo sento’ ogni secondo si dilata all’infinito. Poi finalmente arriva da me.
    
    Entra in stanza senza parlare, come se ne fosse uscito un minuto fa: si avvicina al letto, si spoglia, è già eccitato. I suoi occhi verdi hanno quell’espressione dall’apparenza impenetrabile. Non sorride ma è come se lo facesse: non so spiegarlo ma lo vedo dal colore dei suoi occhi che in certi momenti cambia leggermente. Sono proprio quelle sfumature che mi trasmettono sensazioni e pensieri.
    
    Non parlo nemmeno io, mi sposto solo un po’ più al centro del letto: il mio signore mi lascia sempre libertà di movimento anche quando mi lega, per rendermi confortevole l’attesa, solo non posso allontanarmi da li.
    
    Mi raggiunge sul letto senza staccare lo sguardo dal mio: apro le gambe per accoglierlo. Viene su di me, le sue gambe tra le mie, le braccia ai lati del mio viso, le labbra si avvicinano al mio orecchio: ‘La mia puttana’ mi sussurra con tenerezza e mi penetra con un movimento deciso.
    
    Non so dire quanto sia passato dall’ultima volta, il tempo perde ...
    ... significato mentre lo aspetto, solo il desiderio lo scandisce e questo è sempre il momento in cui mi sento in estasi perfetta. L’unica cosa che riesco a dirgli è ‘Grazie mio signore” poi il piacere prende possesso dell’ultimo barlume di consapevolezza e dalla bocca mi viene fuori solo un gemito.
    
    I legacci non mi permettono di muovermi completamente, per cui dopo essere affondato più volte con forza, godendosi la carne che avvolge i suoi colpi, il mio signore mi libera le gambe.
    
    Mi afferra sotto le cosce e mi tira a se, si poggia le mie gambe sulle spalle e viene giù, schiacciandomi col suo peso. Ora lo sento profondamente. Il respiro mi si è fatto corto e difficoltoso per via della posizione, ma la sensazione è impagabile: completamente in mano sua, legata, bloccata e scopata con forza.
    
    Torna a farmi cambiare posizione: sono una bambola tra le sue mani. Mi gira le gambe da un lato tenendomi sempre supina e continua a scoparmi facendomi sussultare ad ogni affondo.
    
    Gemo di piacere ma non gli basta: mi afferra i capezzoli, me li torce fino a farmi male, il dolore aumenta il piacere e lo prego di continuare a farlo: ‘Ancora’ ti prego non smettere”
    
    Un lampo buio che conosco bene attraversa gli occhi del mio signore: so cosa vuol dire. Afferra di nuovo la sua bambola e mi ruota di pancia sollevandomi il bacino: ho le gambe aperte come piace a lui, oscenamente esposta. Il sesso spalancato, roseo e bagnato, con una mano infilata tra i capelli mi tiene giù la testa’ con l’altra ...
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