1. Viaggio d'affari a madrid - ep. 5


    Data: 03/12/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: granbear, Fonte: Annunci69

    Il regalo.
    
    Verso le ore 12 del sabato successivo, quindi, praticamente appena alzato, ricevetti un sms da Sofia “ appuntamento al caffè “Panama” ore …. Non tardare, mi raccomando, …. poi … se ti va, mi piacerebbe fare shopping”.
    
    Mi preparai e, dopo un leggero pasto, mi presentai puntuale all’appuntamento.
    
    Sofia era già lì e.., dopo qualche bicchiere di vino ghiacciato, iniziammo il nostro giro per i negozi. Ad un certo punto entrammo in un costoso negozio di scarpe posto all’interno di un elegante centro commerciale ed iniziammo a curiosare per il reparto donna. Sofia da grande appassionata, iniziò a provare un numero pazzesco di scarpe d’ogni genere. Ad un tratto prese un paio di sandali rossi, tacco 13, a spillo, allacciati alla caviglia da un fine cinturino e disse “potresti misurarle … dovrebbero essere della tua misura … hai un bel piede … sicuramente ti donano”, strizzo l’occhio e m’indicò uno sgabello di fronte a lei, la commessa nel frattempo si era allontanata.
    
    Mi sedetti lesto e furtivo e mi tolsi mocassini e calze, tirando su i pantaloni fino l ginocchio ed indossando i gambaletti in nailon velatissimi che Sofia mi aveva porto.
    
    Ero fortemente eccitato dalla situazione e, soprattutto, dal pericolo che di li a poco la commessa sarebbe potuta ritornare all’improvviso. Indossai i sandali, con non poca difficoltà e, una volta in piedi, con un equilibrio un po’ precario mi girai su me stesso, secondo quanto mi aveva chiesto Sofia.
    
    “Stai molto bene …”, ...
    ... disse Sofia, “ te ne farò dono ..mi piacerebbe che ti dedicassi ad imparare a camminarci su bene” ..”sarebbe carino, non trovi”.
    
    Io imbarazzato, lì per lì non risposi e mi sedetti, togliendo i sandali ed i gambaletti, appena in tempo prima dell’arrivo della commessa, che mi notò, tuttavia, scalzo e con i pantaloni al ginocchio.
    
    Mi giustificai imbarazzato, adducendo un fantomatico, quanto improbabile dolore ai piedi, anche se la commessa non mostrò alcun interesse per la cosa.
    
    Andammo alla cassa e Sofia acquistò, tra una montagna di scarpe per lei, anche il dono destinato a me.
    
    Usciti dal negozio mi propose “bè fatto trenta … mi piacerebbe .. ma no dai ..forse è chiedere troppo..” –“cosa?”- dissi io - “dimmi pure “ – “ti andrebbe di fare la pedicure e depilare piedi e polpacci?”. Rimasi perplesso, ma accettai.
    
    Entrammo in un centro estetico di sua fiducia, molto riservato e poco frequentato, Sofia era un maestro a vincere gli indugi, quando voleva ottenere qualcosa senza creare imbarazzo.
    
    Entrammo in uno studio al primo piano di una palazzina, aprì un ragazzo molto effeminato e ci fece accomodare all’interno di un comodo box. Ero tranquillo perché in quel frangente potevo fare la figura del semplice accompagnatore.
    
    Dopo poco fummo raggiunti nel box da una trans di colore, alta e snella e con i capelli a treccine raccolti a coda, vestita con un ridotto camicie bianco.
    
    Sofia spiegò le nostre necessità e lei, sorridendo gentilmente mi chiese di togliermi i ...
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