1. Triangolo isoscele ...storia di una vendetta (parte quinta)


    Data: 02/12/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Neottolemo, Fonte: Annunci69

    Non avevo certamente atteso quei mesi per limitarmi a soddisfare la mia sete di rivalsa e il vizio di vendetta di Luisa per il suo eprentino abbandono.
    
    La punizione che avrebbe meritato nadia era stata costruita con attenzione ben più a lungo in modo che fosse per lei indimenticabile.
    
    Risvegliai ben presto Luisa che andò in bagno a rissestarsi. In camera le feci trovare uno splendido vestito bianco semitrasparente e scarpe alte con il tacco. Era solo metà pomeriggio ma le finestre completamente chiuse e il chiarore delle candele, donava alla casa l’atmosfera da notte inoltrata.
    
    In effetti forse poteva ricordare tropp il film di Kubrik ma non me ne curai molto, ero stato sceneggiatore, regista, e molto altro di quella giornata e ne avevo curato sommariamente anche la scenografia.
    
    Essendo un abile cuoco, avevo sfruttato il tempo durante il quale le due troie dormivano, per cucinare alcune pietanze che sicuramente ci avrebbero ristorato dopo quella mattinata decisamente intensa.
    
    Avevo apparecchiato la tavola alla moda dell’ottocento e dopo una veloce doccia, mi ero infilato uno splendido abito blu notte con camicia bianca e cravatta intonata.
    
    Era tutto pronto e Luisa si stava vestendo e profumando nella camera grande, quando andai da Nadia per risvegliarla.
    
    Nadia giaceva ancora assopita ed ammanettata alla struttura del letto, quando le buttai dell’acqua in viso.
    
    “Svegliati cagna!!”
    
    Nadia si ridestò e dopo un attimo di confusione, mi guardò negli ...
    ... occhi ritirandosi lungo la spalliera.
    
    Mi avvicinai a lei e le accarezzai il viso mostrandole il dorso della mano come un padrone con il suo cane, lei dopo averlo leccato vi appoggiò la guancia strusciando la pelle della lungo la mia e .
    
    Alla base del letto avevo appoggiato un classico vestito da cameriera francese e lo mostrai a Nadia.
    
    “Vestiti e mettiti le scarpe che troverai qui davanti, non lavarti e non truccarti e vieni di la!!”.
    
    Nadia obbedì, non avrebbe pouto scappare e anche se fosse uscita dalla casa eravamo in aperta campagna e non avrebbe trovato alcun aiuto.
    
    Nadia inoltre, non poteva nascondere di aver goduto della dura prova a cui era stata sottoposta in quella mattinata. Il suo sguardo era pieno di godimento e la sua figa emetteva umori in continuazione mentre gustava il mio pene e lo squit di Luisa.
    
    Nadia aveva goduto anche del senso di sottomissione al piacere che le aveva eletrizzato ogni suo nervo, dopo mesi che aveva assunto il comando della famiglia e annichilito il marito con il continuo ricordo del suo tradimento.
    
    Nadia comparve sulla soglia della sala pranzo vestita da perfetta cameriera. Le calze di nylon si estendevano lungo le sue gambe lunghe ed affusolate fino alla guepierre che terminava nella gonnellona corta.
    
    Il grembiulino nascondeva a malapena le mutandine che scomparivano fra le sue natiche, ed il bustino stretto irigidiva i seni indurendo i capezzoli.
    
    La cuffietta poi raccoglieva i suoi capelli mettendo ancor più in ...
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