1. Il punto magico dell'eccitazione


    Data: 28/11/2019, Categorie: Etero Autore: samas2, Fonte: EroticiRacconti

    Tranquilli, non mi riferisco al favoloso, inafferrabile, mitico punto G.
    
    E’ un’altra storia.
    
    Anni fa, si favoleggiava, tra noi colleghi agopuntori, di una piccola zona misteriosa che punta e stimolata, avrebbe indotto nelle pazienti, pulsioni erotiche irrefrenabili, le cui conseguenze erano tanto facilmente immaginabili quanto per noi gravide di sviluppi esaltanti. Che questo punto fosse posto lungo il decorso di un classico meridiano, o si trattasse di una localizzazione extra, straordinaria appunto, nessuno poteva affermarlo con certezza, ma era materia di appassionate dissertazioni. Era assodato poi che, chi avesse individuato, scoperto l’ambito tesoro, ben si sarebbe guardato di comunicarlo al mondo, ma avrebbe custodito gelosamente il segreto. Sta di fatto che a quel tempo l’agopuntura era diventata una passione che affiancava il mio lavoro di ospedaliero e mi appoggiavo a un piccolo, ma ben strutturato poliambulatorio. Quella sera l’ultimo mio appuntamento era fissato oltre il normale orario di apertura del centro medico.
    
    Giuliana , un tesoro di infermiera, molto materna, si affacciò, nel mio ambulatorio, dopo aver bussato.
    
    - Dottore, si è fatto tardi, devo proprio andare. Per l’ultima paziente, che attende fuori, non posso fermarmi, mi spiace.
    
    - Non preoccuparti Giuli; tranquilla, chiudo io l’ambulatorio. Non lascerò, come spesso capita, le luci accese.
    
    - Buona serata e, a presto.
    
    Mi guardò con un’espressione beffarda e ammiccante: non ne ...
    ... capivo la ragione e il mio sguardo interrogativo lo espresse chiaramente. Giuliana sorrise maliziosamente e uscì.
    
    Ben presto capii. La paziente entrando mi colpì con la forza di un diretto: una bellissima signora di 40 anni. Il suo era un sex appeal prorompente ma che esibiva inconsapevolmente. Si presentò in modo educatamente distaccato, formale e mantenne tale atteggiamento anche durante la visita.
    
    Si accomodò sul lettino indossando solo un intimo bianco e senza far trapelare la minima emozione. Iniziai la terapia, sforzandomi di sfoggiare l’atteggiamento più professionale possibile e senza farmi distrarre da quelle grazie, sia pur pudicamente, esibite. L’ambiente in cui ci trovavamo era molto accogliente: luce soffusa da lampade sapientemente collocate, temperatura calda e confortevole, musica d’ambiente rilassante e nell’aria profumi d’oli aromatici. Posizionavo gli aghi seguendo un criterio terapeutico prestabilito, ma mi accorsi che, malauguratamente, un ago non era collocato nel punto esatto in cui avrei voluto.
    
    Avvertii sulle mie dita un brivido trasmesso dalla mia paziente. Temendo fosse conseguenza di una reazione dolorosa le rivolsi lo sguardo: il suo volto era visibilmente eccitato ed ella mi fissava con occhi ardenti, avendo completamente abbandonato il riserbo che fino a quel punto l’aveva contraddistinta.
    
    - Dottore, non so cosa mi stia succedendo, ma lei…. tu, ora mi devi dare quello che voglio. Ho il fuoco dentro che è divampato all’improvviso e mi ...
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