1. Le prime corna.


    Data: 26/11/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: Stephan_Zanzi, Fonte: RaccontiMilu

    Ma come faceva a sopportarmi ancora? Certe volte me lo chiedevo. Soprattutto dopo tutte le corna che gli avevo messo da quando ci eravamo messi insieme. Ero stata proprio una zoccola, lo ammetto. Avevo cornificato il mio uomo senza ritegno e lui mi aveva sempre perdonata.
    
    La prima volta che gli ho messo le corna &egrave stata quattro mesi dopo che ci siamo messi insieme. Era l’ultimo anno di scuola, lo ricordo come se fosse ieri. Lui si chiamava Jeffri, era originario del Ghana, però era nato in Italia e era italiano a tutti gli effetti. Ricordo che ogni mattina prendevo l’autobus, dove incontravo tutti gli amici di scuola tra cui c’erano anche Berni e Jeffri. L’autobus era sempre affollato fino all’inverosimile; trovare posto a sedere era un’impresa. Solo Jeffri ci riusciva, che saliva al capolinea, e un giorno mi offrì di sedermi in braccio a lui. Io gli dissi di sì e a Berni questa cosa non piacque affatto, perché Jeffri ci godeva ad avermi lì, seduta sul suo pacco, che puntualmente si induriva come il marmo, e io mi sentivo il suo enorme cazzo duro contro il culo.
    
    Berni mi guardava da lontano in cagnesco, mentre Jeffri mi teneva le braccia intorno alla vita e mi diceva cose porche sotto voce. Tipo che gli sarebbe piaciuto incularmi e scoparmi la bocca, e io facevo la finta offesa e gli davo degli schiaffi sulle gambe, ma in realtà ci godevo a sentirmi dire quelle cose. Mi sarebbe piaciuto che anche Berni mi dicesse cose così, ma invece non lo faceva, perché ...
    ... credeva che facendo così mi mancasse di rispetto.
    
    Un giorno organizzammo di marinare la scuola in massa; l’idea nacque proprio sull’autobus. Qualcuno avanzò la proposta e dopo cinque minuti erano tutti d’accordo che quel giorno invece di andare a fare il nostro dovere ce ne saremmo andati a cazzeggiare al parco. Jeffri era su di giri; anche quel giorno ero seduta su di lui, e avevo una minigonna in cui spesso le sue mani si intrufolavano per toccarmi sotto, e io puntualmente gliele allontanavo, perché non mi andava di dare spettacolo in un autobus affollato come una scatola di sardine. Poi Jeffri mi disse che l’idea di andare al parco invece che andare a scuola era una bellissima idea, così potevamo imboscarci tra la vegetazione e farci una bella scopata.
    
    ‘Vacci piano Jeffri, sono fidanzata con Berni’ risposi. ‘E si da il caso che anche lui verrà al parco con noi. Quindi non vedo proprio nessuna possibilità di imboscarci’.
    
    Berni infatti era dall’altra parte dell’autobus, e ci guardava in modo sospettoso. Non gli piaceva affatto il modo in cui flirtavo con Jeffri. E era chiaro che una volta giunti al parco non mi avrebbe lasciata un attimo, e se mi avesse visto allontanare con Jeffri avrebbe dato di matto. Quindi davvero non c’era alcuna possibilità che io e lui potessimo allontanarci senza che lui se ne accorgesse.
    
    Inoltre Berni non vedeva di buon occhio Jeffri perché quest’ultimo era noto a tutti per essersi montato le ragazze più belle della scuola. Mancavo solo io ...
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