1. Guerra di Potere.


    Data: 16/11/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: passionenascosta, Fonte: RaccontiMilu

    Ti ho conosciuta ad un colloquio di lavoro, entrambi candidati per un posto da praticante in un rinomato studio legale; entrarci avrebbe significato due anni di terribile lavoro sottopagato, ma la concreta possibilità, alla fine del purgatorio, di poter fare un lavoro che si sarebbe potuto definire veramente prestigioso.
    
    Mi colpisti da subito, vuoi per la tua fluente coda bionda in netto contrasto col tuo abito nero, vuoi perch&egrave avevi quell’aria da saputella sicura di sé che faceva venire voglia di prenderti a schiaffi e poi di scoparti furiosamente; ti sentivi superiore a tutti noi e non lo nascondevi.
    
    Io, per contro, lavoravo per quel colloquio da quando ero un bambino, avevo sempre sognato di fare questo tipo carriera e non sarebbe stata una figa di ghiaccio come te a rovinarmi i piani.
    
    Facemmo scintille al colloquio. In un processo simulato organizzato dal titolare dello studio, ci battemmo senza esitazione, non risparmiandoci colpi bassi né toni accesi.
    
    A fine giornata, contravvenendo alle ferree regole dello studio, entrambi eravamo assunti.
    
    I primi sei mesi di pratica furono un vero inferno di noia.
    
    Lavoro massacrante da facchino, scribacchino, copiatore, factotum dei soci più anziani; non risparmiarono niente a nessuno dei due, trattandoci equamente ma duramente con l’intenzione di formarci il carattere e rafforzare la nostra ambizione oppure di farci abbandonare.
    
    Stoicamente, resistemmo.
    
    Alla fine dei sei mesi, cambiò di nuovo ...
    ... tutto.
    
    Diventammo parte integrante dello studio, due scrivanie piccole ma eleganti affiancate nel grande atrio. Eravamo il primo baluardo di rappresentanza dello studio, per cui eravamo invitati ad essere sempre impeccabili nell’aspetto e nell’ordine, dovevamo infondere nei clienti un senso di grande professionalità e fortissima dedizione alle loro cause.
    
    Il lavoro era sempre massacrante, ma finalmente si lavorava per davvero e non come schiavetti, il che ci rendeva finalmente fieri di ciò che facevamo.
    
    Tempi morti durante l’orario di lavoro non ne avevamo quasi mai a parte qualche caff&egrave alla macchinetta e due chiacchiere tra colleghi; tra noi, rapporti di fredda cordialità improntati alla collaborazione lavorativa, ma nulla più; mi sembravi una stronzetta sulle sue, che non dava confidenza se non strettamente necessario. Passavi i rari momenti di pausa al computer, assorta davanti allo schermo in chissà quale pensiero o riflessione, magari una tazza di caff&egrave fumante in mano come segnale di relax, ma il tuo sguardo era sempre incollato allo schermo.
    
    In una di queste rare pause, mentre stavi al computer assorta in chissà quale attività, il socio senior ti convocò nel suo ufficio per parlarti e tu scattasti veloce per rispondere alla chiamata; curioso come non mai, mi sporsi sulla tua scrivania e sbirciai a cosa stavi lavorando. Trasalii. Non era un documento, ma un forum e dalla rapida occhiata che riuscii a dargli, era chiaramente un blog a sfondo erotico. Mi ...
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