1. Week-end con la schiava – La prima notte


    Data: 15/11/2019, Categorie: Lesbo Autore: Lizbeth Gea, Fonte: EroticiRacconti

    Erano già le 21:15 e non era ancora arrivata. Che mi fossi sbagliata, possibile?. Me ne stavo seduta sul mio divano in short e camicia da notte.
    
    Il citofono suonò qualche minuto dopo – “quarto piano, l’ascensore è sulla destra”
    
    Qualche secondo e suonò pure il campanello e aprii, agitata, la porta. Apparse con un vestito smanicato, attilatissimo e bianco; si vedevano i capezzoli dritti. Quindi mi aveva dato retta e non indossava l’intimo.
    
    La feci accomodare con freddezza – “Sei in ritardo”
    
    “Mi scusi” – Cosa era quel lei formale – “Non trovavo la sua casa”.
    
    “Va Bene” – La baciai – “Sei perdonata”
    
    Le fissavo il vestito – “Allora lei hai indossate”
    
    Si alzò il vestito e vidi le mie mutandine. Erano così stropicciate che immaginai che non le avesse ancora lavate.
    
    “Non sono una brava cuoca, quindi ho ordinato dal rosticcere. Spero che ti piace il pollo fritto”
    
    Lei come al solito era silenziosa.
    
    Ci sedemmo una davanti all’altra.
    
    “Sai, mi sento un po’ stupida” – Non trovavo le parole giuste – “Mi sono fatta leccare da te e praticamente non so nulla di te, Monica”
    
    Lei si stupì che ricordassi ancora il suo nome.
    
    “Che le posso dire. Lavoro in quel supermercato da qualche anno, è molto noioso” – Faticava a parlare – “Da qualche anno non riesco a uscire con i maschi, dopo che mi è successo una determinata cosa” – Sovrappose le labbra – “Pero non lo voglio dire, mi scusi”
    
    Le presi le mani, gli le baciai – “Non ti preoccupare”
    
    La cena mi ...
    ... sorprese, era più interessante del previsto. Ogni tanto mi divertivo a infilare la mia gamba tra le sue cosce. Lei si faceva fare tutto.
    
    Finimmo il pollo e le patatine in venti minuti. Mi alzai per sistemare i piatti.
    
    “Lasci fare a me”
    
    “Ma sei mia ospite”
    
    “Per me sarebbe un onore” – E si mise a pulirmi i piatti.
    
    Mi sedetti comoda ad assorvarla. Trovavo molto seducente il tutto e mi infilai la mano negli short.
    
    “Alzati il vestito” – Ora era molto piu sciolta, forse perché era a casa mia e se lo alzò subito.
    
    Le mie piccole mutandine le stavano d’incanto.
    
    Mi alzai le accarezzai il sedere, mi chinai e gli lo leccai. Intanto lei continuava imperterrita a lavara i piatti.
    
    Tornai in piedi, le diedi una pacca sul culo. Infilai le mani nel lavabo e gli afferrai il seno da dietro, mordendogli il collo. Dove appoggiai le mani, il vestito diventò trasparente, si intravedeva il suo seno.
    
    “Lascia perdere i piatti” – La condussi sul divano – “Oggi sei stata molto gentile con me”
    
    CI sedemmo una accanto all’altra e le infilai le mani nelle mutandine. Era la prima volta che ero in contatto con la sua passera. Senza dire nulla, lei introdusse le sue nei miei short.
    
    “Tutto per la mia signora”
    
    La guardai – “Qui non c’è nessuna signora”
    
    Non rispose e mi prese il clito tra le dita. Gli leccati le tette da sopra il vestito. Ero affascinata da quel davanzale.
    
    Le tolsi le mutandine e, non sapendo dove metterle, gli le infiali nella bocca. Appoggiai la bocca sul suo ...
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