1. Odore di libri, odore di te


    Data: 15/11/2019, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: lady_primula, Fonte: RaccontiMilu

    ” E mentre il suo seme sgorgava in lei, anche la sua anima sgorgava verso di lei, in un atto creativo che è ben più che procreativo’ e nel finire di leggere la scena dovetti chiudere il romanzo ‘L’amante di Lady Chatterley’. Quella era una lettura per l’intimità della solitudine, ma non avevo resistito, o meglio il mio sesso non aveva resistito a consumare avidamente la storia di questa relazione carnale, istintiva anche al mio posto di receptionist in quella libreria vecchio stile. In orario di apertura. C’è da dire che nel periodo delle edizioni digitali e del possesso, nelle librerie non circola molta gente. Un ragazzo che leggeva accigliato Dostoevskij, due ragazzi che mi avevano chiesto informazioni sulla seconda guerra mondiale che però più che alla ricerca di storia erano intenti a fugaci toccatine in cerca di altro, e una signora nel reparto fotografie sognava a occhi aperti l’Africa. Accavallo le gambe e comincio a strofinarle per dare un po’ di sollievo al mio sesso già umido. Guardo l’orologio: ‘Signori, tra 15 minuti la libreria chiude’. La signora posa il libro di fotografie ed esce, seguita dai ragazzini che hanno lasciato i libri aperti sul tavolo. L’unico rimasto immobile al suo posto è il ragazzo moro. Mi alzo per mettere a posto i libri dei ragazzini, un lavoro in meno per dopo. Per arrivarci devo passare davanti al ragazzo seduto su una bassa poltrona di pelle marrone. Avvicinandomi noto che è proprio un bel ragazzo e ha un odore di maschio. Finisco il ...
    ... lavoro, mentre lancio furtivamente occhiate al bel giovine. Noto che è giunta l’ora di chiudere, il ragazzo non accenna a muoversi. Gli concedo ancora un paio di minuti. ‘Mi scusi, ora dobbiamo proprio chiudere’. Nessuna reazione. Mi alzo e gli tocco la spalla, solida. Fa un salto sulla poltrona e mi guarda stranito. ‘Devo chiudere la libreria’. ‘Chiedo scusa, non mi ero accorto che fosse tardi’. Ha due occhi in cui mi sto perdendo. Posa il libro ed esce. Lo seguo ipnotizzata dal movimento delle sue anche e chiudo la porta. Torno alla poltrona. L’accarezzo. E’ ancora tiepida del suo calore e l’odore della pelle si è mischiato al suo odore creandone uno nuovo che mi stordisce. Mi siedo e mi accorgo che da quella posizione nessuno mi vede dalla porta.
    
    Complice il profumo di libri, complice anche la luce soffusa, non mi accorgo di avere divaricato un po’ le gambe e la mano sta risalendo lungo i collant. Chiudo gli occhi e sprofondo ancora nella poltrona. Mi tolgo i collant e le mutandine umide. Mi slaccio anche la camicetta e faccio uscire i seni dal reggiseno. I capezzoli sono già turgidi. Mi inumidisco le dita con la saliva e scendo a trastullarmi i capezzoli, mi accarezzo i seni, li stringo, tiro i capezzoli immaginandomi di avere le sue dita, la sua lingua su di me. Sento gocce di umori che si insinuano nei miei riccioli. Abbandono i seni e arrivo sotto la gonna. Con due dita mi allargo le grandi labbra e tengo aperto il mio sesso. Con l’altra mano lo percorro per tutta la ...
«1234»