1. Ho tradito Daniele col suo consenso


    Data: 04/12/2017, Categorie: Cuckold Sesso di Gruppo Autore: everyoung, Fonte: RaccontiMilu

    Quell’anno ( il 1997) eravamo in vacanza in Sicilia, Daniele ( mio marito ) ed io.
    
    Passeggiavamo sull’isola di Mozia e Daniele mi additava con entusiasmo i vari reperti archeologici. Mi parlava dei Fenici che più di 2000 anni fa avevano colonizzato l’isoletta , delle loro capacità tecniche, della loro bravura come navigatori, ma io non lo ascoltavo: ero perduta nei miei pensieri focalizzati su quanto era successo il giorno precedente.
    
    Il ricordo era così intenso e vivido che mi pareva ancora di sentire in gola il sapore dello sperma , provavo la deliziosa sensazione di sentirmi colare sulle cosce la sborra che ieri mi era stata iniettata con abbondanza sia in fica che in culo.
    
    Tutto era successo con molta naturalezza e quasi per caso: avevo detto a Daniele che Pino mi aveva invitata ad andare con lui a Macari, un paese non molto distante, dove lui abitualmente acquistava la ricotta per fare i suoi deliziosi cannoli. Avevo anche aggiunto che Pino mi stava facendo una corte molto insistente e che, forse, questa sarebbe stata l’occasione in cui avrebbe tentato di fare qualcosa di più rispetto ai soliti ammiccamenti, doppi sensi e quant’altro.
    
    Mi ricordo bene la tua risposta: ‘Anna, se ci prova ed a te piace, stacci , dipende solo da te; non sarò certo io ad impedirti di trarre piacere da una piccola avventura’.
    
    La tua risposta mi aveva, da un lato liberato da un vago senso di colpa ( sapevo che mi sarei fatta scopare se Pino me lo avesse chiesto ) , dall’altro mi ...
    ... aveva spinto ancor di più nella mia determinazione di farti le corna: avrei sperato che tu mostrassi gelosia, invece’..
    
    ‘Bene, non ci tieni così tanto a me? Allora ti farò vedere di cosa sono capace’ , così avevo pensato dandoti un lieve bacio sulla bocca ed allontanandomi per andare da Pino.
    
    Daniele mi teneva la mano mentre passeggiavamo ed io pensavo ad ieri : saliti in macchina , Pino aveva guidato fino alla marina di Macari , aveva parcheggiato sotto un albero in una zona lontana da sguardi indiscreti e lì , dopo esserci guardati intensamente negli occhi, senza parlare, ci eravamo scambiati un bacio profondo, in cui le nostre lingue sembravano sciabole duellanti.
    
    Ricordo benissimo come Pino abbia subito preso la mia mano e l’abbia portata sui suoi pantaloncini da mare, in corrispondenza del suo cazzo.
    
    E ricordo anche il mio stupore: sotto la mia mano sentivo un cazzo già molto grosso che stava crescendo; la mia mano si infilò sotto i pantaloncini e lo estrasse: mi apparve un splendido cazzo, lungo, solcato da grosse vene e che terminava con una cappella incredibilmente larga. Lo strinsi e lo guardai allibita : la cappella era già tutta bagnata , una grossa goccia ne imperlava la punta; Pino la raccolse con un dito e fu per me naturale aprire le labbra invitandolo a mettermelo in bocca per succhiarlo.
    
    Sentivo per la prima volta il suo gusto e la mia fica reagì violentemente: sentii dentro di me un fiotto tiepido che mi inumidiva le labbra e che mi inzuppava ...
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