1. Peccati di gioventù


    Data: 14/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: scattiaudaci, Fonte: Annunci69

    Ottobre 1989. Siamo fidanzati da 3 anni. Mia ne ha 20, come me. Fin da quando l’ho conosciuta ho avuto quelle strane fantasie che mi facevano sentire sporco, un perverso, ma che col tempo ho imparato a ritrovare in molti uomini, la fantasia di vederla posseduta da altri maschi. A Mia ne ho parlato, con cautela prima e lasciandomi trascinare dall’eccitazione poi, già da un anno. Lei mi assecondava, nel letto, mentre mi massaggiava il cazzo muovendo la sua mano lentamente su e giù, mi confidava gli episodi che le capitavano e che spesso si tengono nascosti alla propria metà proprio per pudore, invece io li volevo sentire, sbavavo in attesa che mi raccontasse, speravo sempre che andasse oltre le mie attese. Mi raccontava di come le fosse capitato più di una volta di essere palpata in autobus, nella calca dell’ora di punta, una mano che le sfiorava prima il culo per afferrarlo poi come un morso, e poi di quella volta che il suo istruttore di scuola guida le appoggiò la mano tra le gambe durante una lezione dicendole , mi faceva impazzire.
    
    Ma il mio racconto preferito, però, era accaduto al mare con uno dei miei migliori amici, Piero.
    
    Lei me lo raccontava stando al mio fianco e, menandomi il cazzo, rallentava il racconto e cominciava a sussurrarmi nell’orecchio: “mentre eravamo in acqua Piero mi guardava; l’acqua poco sotto il torace, vedevo la sua mano sul costume. Si toccava, si toccava e mi guardava. Ti giuro, mi faceva un tale effetto, non capivo più niente. Poi si è ...
    ... immerso, è venuto verso me, rideva, guardava gli altri e rideva, mi lanciava sguardi profondi, mi avvisava che stava arrivando per me. Eravamo tutti vicini, avevo paura di quello che sarebbe potuto succedere, lo vedevo eccitato, avevo paura ma sapevo che era eccitato per me e mi piaceva, faceva eccitare anche me.
    
    Ed ora eccolo, lo sento alle mie spalle, prima le dita che si appoggiano al mio fianco, poi la sua mano che lo stringe e finalmente sento anche qualcosa di duro che si appoggia al mio costume. Dio com’è duro.
    
    Che voglia di toccarlo. Gli altri sempre intorno, tutti che giocano tra le onde e gli schizzi d’acqua e io lì, sorridente e col suo cazzo che si strofina tra le gambe. Ho ancora paura, ma poi lui mi sussurra e mi fa impazzire. Mi sento una troia. Sposto la mano dietro la schiena e la infilo nel suo costume. E’ di marmo questo cazzo, e comincio a menarglielo, lui affonda l’altra mano nel mio bikini; con una mi tiene il fianco e con l’altra si infila dentro me. Mi piace da morire, io non volevo, credimi non volevo, ma il quel momento avrei voluto gridare tutto il mio piacere; gli altri però continuano a giocare, troppo vicini intorno a noi, continuo a sorridere, mi mordo le labbra, e brucio dentro. Poi finalmente lo sento contrarsi e un fiotto denso mi accarezza la mano . ….”.
    
    Poche volte sono arrivato alla fine del racconto, a metà della storia lei si piega a leccarmi il cazzo, lo lecca, mi guarda e mi racconta guardandomi negli occhi; ascoltandola non ...
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