In azione
Data: 24/09/2017,
Categorie:
Etero
Lesbo
Autore: iset60, Fonte: RaccontiMilu
Dopo la notte agitata il risveglio, con sveglia alle 7 , fu allietato da una
bella doccia:
avevo volutamente dormito con il sapore della sua saliva nella mia figa e mi
era
piaciuto non lavarmi dopo quell’incontro. Ma oggi sarebbe stato diverso: nel
tempo
che mi preparavo dovevo apparire come una ragazzina che si veste per andare a
scuola, ma che ogni tanto sbircia il libro lasciato aperto o,come ho fatto io,
si porta
gli appunti nel bagno mentre,seduta nel water , si appresta a defecare o a
urinare.
Così stavo facendo io mentre mi infilavo gli slip e mi allacciavo il
reggiseno. Nel
leggere tutte le raccomandazioni scorsi una frase che diceva così: si
raccomanda
un abbigliamento piacevole da indossare ma sopratutto da vedere, così da
valorizzare
il vostro corpo alla vista del possibile sostenitore. Come dire fate vedere un
po’ di
mercanzia: e Roberta e io avevamo, modeste a parte, un bel seno e un bel
culone.
Leggevo queste righe mentre mi ripassavo lo smalto nelle unghie: oggi e credo
per
tutta la settimana, non ci sarebbe stato il tempo per recarsi in un istituto
di bellezza tra
quelli selezionati nel promemoria, così come si saremmo dovute accontentare
dei
nostri abiti. Ero pronta per uscire e raggiungere il bar e incontrare gli
altri: Roberta
era già lì che parlava con il capo. Entrata li raggiunsi e mi sedetti al
tavolo.Dopo aver
ordinato il capo ci disse: Passata bene la ...
... notte? Qualche ripensamento o
altro?
Io: “per me no, tutto ok. Soltanto che pensavo di voler spingere un po’ questa
prima
settimana per fidelizzare un buon numero di nominativi. Lei è d’accordo? E lei
Roberta?”
Entrambi annuirono: lei disse che anche se le auto sono due, potevamo andare
con
quella sua, dato che lei era venuta in auto.
Non feci obiezioni.Avevo appena terminato di bere il mio cappuccino
chiarissimo che
lei aveva tirato fuori un bloc notes dove aveva annotato alcuni nomi e
indirizzi.
Le feci presente che c’erano degli smartphone che svolgevano quel compito
egregiamente
ma lei, capa tosta, pensava che scrivere su carta contribuiva a memorizzare
meglio il
compito da svolgere.
Il capo si congedò dandoci appuntamento a sabato e ci augurò un in culo alla
balena, che non
sapevamo se fosse riferito a qualcuna di noi oppure fosse una sua reminescenza
universitaria.
Una volta in auto Roberta fece rotta verso la zona industriale dove avevano la
loro
sede di lavoro alcuni dei nominativi da contattare:l’idea era quella di fare
tappa nel
bar della zona o nelle sue vicinanze e, armate di cellulare, cercare di avere
un incontro.
Eravamo d’accordo di presentarci insieme e di supportarci vicendevolmente:
gioco di
squadra.
Una volta parcheggiata l’auto Roberta prese il notes e cominciò a leggere i
nominativi
della zona e disse: allora Monica da chi cominciamo? Telefono io o ...