1. Il week end


    Data: 24/09/2017, Categorie: Lesbo Sesso di Gruppo Autore: samas2, Fonte: RaccontiMilu

    Desideravo trascorrere un week-end nella casa in collina che la mia famiglia possedeva da svariati anni, da sola. Avevo necessità di sistemare per il mio lavoro, una presentazione importante e non volevo nessuna distrazione. Quel week end di metà maggio giungeva proprio a fagiolo con mio marito impegnato fuori per lavoro. Sarebbe stata anche l’occasione per liberarmi
    
    di quel sonno accumulato negli ultimi tempi. Purtroppo ero senza la mia auto, in riparazione, e così decisi di servirmi dei mezzi pubblici per coprire gli ottanta chilometri che mi separavano dalla mia desiderata meta.
    
    “Stefania, sei sicura di non annoiarti? Potrai stare tranquilla anche qui a casa.” Disse mio marito lasciandomi alla fermata del bus.
    
    “No, no ho bisogno si staccare e poi son solo tre giorni.” Ci baciammo e lui ripartì con l’auto diretto al lavoro.
    
    Fra lo sparuto gruppetto di persone in attesa,
    
    qualcuno mi osservava con insistenza: una donna di circa la mia età. Aveva capelli corti a caschetto, fulvi, occhi chiari, efelidi sparse sul volto. Alta, asciutta e muscolosa. Al contrario io sono piccolina, alta poco più di 160 cm, dalle forme burrose, bruna di capelli e occhi. Quella persona mi risultò familiare ed ecco, la riconobbi. Andammo l’una verso l’altra sorridendoci. “Sei tu, Stefania?” “Si, e tu sei Giusy.” Eravamo state compagne di giochi nelle lunghe estati trascorse nella casa in collina. Giusy abitava tutt’ora in una frazione prossima alla mia destinazione.
    
    Prendemmo posto ...
    ... sui sedili e ci immergemmo nelle rievocazioni e nei ricordi, mentre l’automezzo si inerpicava sulla strada. Le colline ammantate del fresco verde primaverile sfavillavano nella loro bellezza, nell’aria sempre più tersa, man mano che la strada saliva, ed io mi rilassavo, a tratti astraendomi dalle chiacchiere ininterrotte di Giusy. Sulle pendici boscose occhieggiavano rari edifici rurali. Fin da bambina quando viaggiavo in macchina, specie di notte, e sfrecciavo accanto a dimore illuminate sparse nella campagna, ero solita fantasticare sulle vite degli altri e lasciarmi trascinare dalle mie
    
    immaginazioni. Persa nei miei pensieri, avvertii sui miei piedi, sulle caviglie e sulle mie gambe il contatto caldo della pianta di un piede. Guardai Giusy, che mi scoccò uno sguardo malizioso. Rimasi sorpresa. Non avevo mai pensato a un rapporto saffico e abbozzai:
    
    “ Ma cosa…”.
    
    Giusy mi sussurrò all’orecchio:
    
    “Ti sei dimenticata, quando, quella volta, noi due ragazze, al fiume ci spogliammo alla scoperta dei nostri corpi ed iniziammo a toccarci e la cosa ci appariva molto interessante, estremamente piacevole e foriera di sviluppi. Purtroppo l’approssimarsi delle amiche ci fece rapidamente interrompere quel gioco così promettente nel suo inizio. Non rammenti?”
    
    Arrossii al riemergere di quel ricordo sopito, cancellato, che ora si riaffacciava vivido, presente.
    
    Le labbra di Giusy sfiorarono il mio collo e mi sentii percorrere da una scossa. Capii ben presto che non potevo, ...
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