1. Maz & morix - 1 - carlotta


    Data: 04/11/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Aleppe, Fonte: Annunci69

    Maz e Morix vivevano in uno squallido appartamento alla periferia della città. Nessuno sapeva perché l’avvocato, un tipetto basso e calvo che ricordava in tutto e per tutto un celebre attore americano, li aveva raccolti ed era diventato il loro tutor. “Ragazzi, da oggi è finita!”, aveva detto l’avvocato di ritorno dallo studio, “domani mi sposo e ci trasferiamo tutti a casa della mia nuova consorte, in campagna”. I due ragazzi, ormai diciottenni, volsero lo sguardo dal televisore e guardarono il loro tutor con aria di diffidenza. Chi avrebbe mai sposato un tipo simile?
    
    Con grande loro sorpresa Carlotta, o “zia Carlotta”, come decisero di chiamarla, era una donna sulla quarantina molto piacente, con tutte le curve al posto giusto, forse un po’ abbondanti anche in virtù dell’età. Capelli biondi, lunghi, lisci, pelle rosa e viso acqua e sapone, ella sembrava l’immagine di ciò che di più naturale esiste al mondo. La sua bella casa di campagna, su più piani, era immersa nel verde e decorate di splendide fioriere. Cosa aveva trovato in quel tipo bruttino, senza capelli sempre col sigaro in bocca? Mistero.
    
    Comunque Maz e Morix furono messi a dormire al piano terra, mentre i novelli sposini dormivano al piano superiore. Da cui, già la prima notte di nozze, cominciarono a sentirsi strani rumori. Che incuriosirono i due gemelli. Ah, già, non l’ho detto, Maz e Morix erano gemelli eterozigoti, cappelli e occhi neri e fisico tarchiato Maz e slanciato, biondo e con gli occhi ...
    ... azzurri Morix.
    
    Dicevo che, incuriositi, memori di Giannino Stoppani, già dal giorno successivo decisero di praticare un foro nel muro e nel quadro appeso alla parete di fronte all’alcova, per guardare senza essere visti.
    
    La notte successiva, salirono sul comò, rimossero il quadro dall’altra parte della parete e cominciarono a guardare. E non poterono credere ai loro occhi: l’avvocato era nudo in piedi sul letto, zia Carlotta era a quattro zampe con il di lui cazzo piantato bene in bocca. Lui le teneva la testa per i capelli, per impedire che lei mollasse la presa, e la muoveva avanti e indietro per il suo piacere. Lei, poverina, era in debito d’ossigeno, faticava a respirare e si vedeva chiaramente che l’arte del pompino non era il suo forte. “Succhiamelo, pompa, fammelo diventare duro”, con queste frasi lui la obbligava ad uno superbo bocchino, allungando le mani nello sforzo di toccarle le maestose chiappe nude. “Beh, basta così, adesso te lo metto nel culo”, disse lui, togliendole il cazzo dalla bocca e spostandosi dal di lei lato posteriore. “Ti prego, fai piano, mi fa ancora male da ieri”. “Una moglie deve sacrificarsi per il piacere del marito”, rispose sogghignando lui, che sputando sul membro cominciò ad avvicinarlo al buchino proibito. Per un momento fu tregua e la povera Carlotta poté riprendere fiato, ma dopo che lui ebbe ben bene strusciato il cazzo tra il solco delle chiappe, lubrificato il buchino e puntata la cappella, non ci fu niente da fare. Con un colpo ...
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