1. La francese


    Data: 03/11/2019, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: RaccontiMilu

    Soffro spesso di periodi di crisi legati alla mia esuberanza sessuale, sebbene sposato con una donna intelligente e molto sensibile ma forse troppo pudica e soprattutto spesso lontana di casa per lavoro. Ciò si traduce in un notevole numero di masturbazioni, per soddisfarmi, con cui ho sempre temuto di abbrutirmi. Devo dire, fra l’altro, che ho un desiderio talmente forte da sentire solo il pene e l’istinto primordiale e quando sono così finisco per eccitarmi con poco ma sono poco loquace e soprattutto poco socievole. Momenti che vengono e che devono passare. Ero in questo stato, mia moglie era partita, quando lo squillo del campanello della porta mi aveva scosso da un certo torpore, ma al contempo ero rimasto perplesso, poiché non aspettavo nessuno. Ma l’unica cosa che speravo profondamente era che non fossero i soliti testimoni di Geova. In più occasioni in altri momenti li avevo fatti entrare e rimanendo ciascuno sulle proprie posizione avevamo conversato, ma ora no! Non era proprio il caso. Esitante e anche un poco annoiato, mi ero avvicinato alla porta guardando dallo spioncino, non ero dell’umore giusto, ma ebbi immediatamente un tonfo al cuore una sorpresa che mi svuotò la mente e mi rese per un attimo tremanti le gambe. Dall’alta parte della porta era Sabine la splendida moglie francese del medico che abitava al piano inferiore che avevo sempre desiderato ma senza che su di lei avessi mai potuto neanche provare a fare delle
    
    la semplice vista, in un attimo bastò per ...
    ... mettermi in un’ansia pazzesca, e non nego di essere entrato nel panico, quella donna ormai erano anni che la desideravo da morire ma non sapevo come fare, i rapporti tra noi nonostante i miei sforzi e le mie carinerie erano e rimanevano sempre improntati alla cordialità, nulla di più. Mi sentivo bruciare ed infatti avevo un fuoco dentro. La donna intanto aveva risuonato il campanello e io col cuore in gola non sapevo cosa fare, o meglio sapevo cosa avrei voluto fare ma al contempo temevo di farlo, per la prima volta mi resi conto che avevo sempre sperato in una sua visita in casa mia ma ora che lei era qui dove volevo che fosse ero io che esitavo, ero confuso, ma ad un certo punto aprii di scatto, ed ebbi la percezione, in un istante, sebbene agendo quasi come un automa che non avrei voluto perdere quella splendida occasione che mi avrebbe consentito almeno di vederla, starle vicino per qualche attimo e poi chissà ma per il momento avrei potuto accontentarmi solo di questo, forse ero innamorato. Il più delle volte, l’avevo guardata furtivamente o incrociata così di sfuggita mentre lei professava ad oltranza la sua professione di mamma a tempo pieno. Lei era come al solito molto timida, anzi imbarazzata ma a me mi appariva come un fiore splendido; la musicalità della sua voce e la sua presenza non mi permettevano di capire nulla. Il suo corpo emanava un fresco profumo inebriante. La guardavo estasiato, e pendevo dalle sue labbra, ero in un vortice di sensazioni inesplicabili, ...
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