1. Il gioco del solletico


    Data: 03/11/2019, Categorie: Etero Autore: gladius, Fonte: RaccontiMilu

    Cristina , una mia affezionata lettrice, già protagonista di due precedenti racconti, mi ha raccontato una sua avventura giovanile e credo di farle cosa gradita pubblicandola.
    
    Caro Gladius,la vicenda che sto per raccontarti è avvenuta all’incirca a Pasqua del 1995.
    
    non ricordo con precisione le date, ero all’ultimo anno delle Superiori..
    
    Per quella vacanza decido di organizzare con due mie amiche, Elena e Sara, di andare al mare a casa nostra, in realtà, come spesso capita, il piano ‘vero’ non era di essere noi tre amiche, ma di portarci dietro anche tre ragazzi: Fancesco, che stava con Elena, più due amici suoi, Luca e Matteo, che non stavano con noi altre ma li conoscevamo un pochino ed erano simpatici .
    
    All’ultimo sorse un problema: Sara non potè venire, così ci trovammo ad essere solo in cinque.
    
    Questo ci permise di andare in macchina, se non altro, e non in treno come invece avremmo dovuto fare fossimo stati in sei.
    
    La prima notte la trascorremmo in maniera irreprensibile: a parte Elena che , logicamente, passò la notte con Francesco; i due ragazzi si misero in una stanza e io occupai quella dei miei (questo su espressa richiesta di mia madre che non voleva che estranei dormissero nel suo letto).
    
    Il giorno successivo, che mi pare fosse il venerdì, mentre eravamo a prendere un caffè in paese,Matteo tirò fuori l’argomento “giochi piccanti”.
    
    Vennero fuori le solite cose: il gioco della bottiglia, quello della coperta, lo strip ...
    ... poker,
    
    ovviamente se ne parlava solo: chi aveva fatto cosa, cosa ne pensavamo.
    
    Elena ammise di non aver mai fatto nulla del genere, Luca disse di aver già fatto il gioco della bottiglia e Matteo di aver giocato (vincendo, stando alla sua versione) a strip poker.
    
    Quando fu il mio turno non volevo fare la figura della novellina , così raccontai del gioco del solletico.
    
    Ovviamente non raccontai i fatti per come erano andati realmente: non dissi che l’avevo fatto con mia cugina, lasciai intendere che fosse avvenuto in compagnia di più persone e con dei ragazzi e che qualcuno – non io, ma una mia amica – era arrivato anche a spogliarsi completamente.
    
    L’argomento lì per lì non ebbe approfondimenti, fino a quella sera.
    
    Elena e Franz erano già in stanza (per ovvii motivi, non appena avevano la possibilità si appartavano), io ero con i due ragazzi a guardare la televisione.
    
    In maniera apparentemente casuale mi tolsi i calzini e appoggiai i piedi nudi sulle gambe di Matteo,sapevo che quel pomeriggio avevo destato la loro attenzione con il resoconto inventato sul gioco del solletico; si trattava solo di fare sembrare la cosa come una loro idea,perchè, non lo nascondo, da quando ne avevo parlato si erano risvegliati in me da una parte i ricordi, dall’altra il senso di incompiutezza che quell’episodio aveva provocato.
    
    L’essere nello stesso posto, poi, mi sembrava particolarmente evocativo,da una parte, non ero del tutto sicura che avrei avuto il coraggio di portare a termine il ...
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