1. Ambizione taciuta


    Data: 31/10/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... afferrò il cazzo tra le mani, se lo strinse forte percorrendolo con le dita per tutta la lunghezza sennonché gradualmente. I suoi erano dapprima gesti lenti e misurati, eseguiti però con abilità e con un’innata maestria in contrapposizione e in contrasto con la foga energica e intensa iniziale dei loro baci e delle mani di lui che le strizzavano precedentemente i seni. Lui, infatti, non era d’origini italiane, però capì ugualmente quando lei mentre gli mordeva la spalla d’improvviso gli sussurrò:
    
    ‘Prendimi, sì adesso, dai così, fammelo sentire come si deve’.
    
    Lui prontamente l’afferrò e persino a fondo, eccome, progressivamente la fece girare, in quanto fu lui in quel momento a immobilizzarla acutamente verso la parete acciuffandola e comprimendola senza che lei potesse avere nessuna via di fuga, senza scampo alcuno. In quel momento la penetrò con il suo cazzo affondando e perdendosi dentro di lei, dominando e possedendo totalmente la sua focosa e pelosissima bionda fica, perché in fin dei conti era questo che lei desiderava spasimando, che anelava fortemente, sì, quel desiderio inespresso, omesso e taciuto che da tanto tempo custodiva nutrendo silente dentro sé stessa e che attualmente stava mettendo palpabilmente in pratica. Lei gli artigliò le spalle con le unghie e lui si spinse ancora più a fondo, nel tempo in cui intorno a loro quei gemiti inattesi e impensabili risuonavano ingranditi e amplificati in un cantiere ...
    ... insolitamente silenzioso.
    
    Lei lo morsicò di proposito ancora sulla spalla e lui affondò completamente dentro di lei, successivamente riprese a entrare e a uscire dalla sua fica assestando spinte di continuo più energiche e poderose, seguiti con degli affondi più decisi e totali. Il bordo irregolare del prefabbricato le sfiorava il sedere, la toccava da dietro come le mani complici che l’avvolgevano e la stringevano, lui nel frattempo bisbigliava qualcosa in una lingua che lei non conosceva, ciononostante poteva capirne il concetto e il senso da come le possedeva i seni. Infine accelerarono entrambi i movimenti in un continuo crescendo di desiderio, di piacere e di voglia. Le loro voci ormai erano più simili a urla anziché a semplici gemiti, lei in quel frangente lo addentò ancora, nel tempo in cui l’eccitazione di quella situazione così ardente e così intensa le fece esplodere l’orgasmo nella mente e ulteriormente nel corpo. Lui rispose con altrettanta foga e veemenza, colpo dopo colpo, sbattendola contro la parete a ogni spinta montandola e scuotendola fino alla decisiva sborrata finale, esplodendo e imbrattando quella lanosa e profumata fica con tutto il suo corposo liquido denso di piacere.
    
    In conclusione, rimasero così per alcuni minuti, lui si rivestì e come se niente fosse successo riprese a lavorare. Lei rimase lì, chiedendosi se sarebbe andata via, ovverosia, se sarebbe rimasta per un altro ancora.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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