1. Patrizia. Una sera e una notte insieme.


    Data: 30/10/2019, Categorie: Etero Autore: Richard, Fonte: RaccontiMilu

    ... preoccupata di chiedere se ero solo in studio… In fondo potrebbe esserci anche Stefano …
    
    Mi infila la lingua in bocca con foga, strusciandosi su di me… Le mie mani corrono alle sue tette infilandosi sotto il top.
    
    Le strizzo i capezzoli duri prendendoli tra il pollice e l’indice … So che le piace.. E i suoi mugolii non mentono.
    
    Ricambio la foga del suo bacio scopandole la bocca con la lingua … A fondo… Senza smettere di torturarle i capezzoli…
    
    Strizzo più forte .., si stacca dalle mie labbra, butta la testa all’indietro gemendo di quel misto di piacere e dolore che la fa impazzire…
    
    Abbasso le mani e la spingo verso il basso …
    
    “fammi vedere che pompinara.sei… Lo so che lo vuoi in bocca… Cosi’ brava sfilalo … Prendilo,,, in ginocchio come una puttana…”
    
    Nel frattempo mi sfilo una scarpa… Pronto a cercarla col piede tra le cosce….
    
    Finalmente! Ho il suo cazzo in mano e fra non molto sarà anche nella mia bocca, grosso e duro. Per tante donne il pompino non é importante, lo fanno per accontentare l’uomo; io sono più egoista e, sebbene mi intriga esser fonte di piacere, il cazzo per me é un totem da venerare attraverso il sesso orale e l’ingoio della sborra ne é la sublimazione.
    
    “Dai puttana… prendilo in bocca… fammi vedere come lo spompini…”
    
    Con un movimento lento, ma deciso, inizio a segarlo e con l’altra mano gli tasto i coglioni… sono pieni di sborra, tutta per me… ho l’acquolina in bocca! In mezzo alle gambe sono già bagnata; é l’effetto che mi ...
    ... fanno la sua voce, i suoi baci, le sue mani sulle mio corpo, il suo respiro affannato e, appena inizierò a spompinarlo, sarò un lago.
    
    Scendo a leccargli i coglioni, per poi succhiarli… appoggio il cazzo sul suo ventre e, con la lingua ben in vista, dalla base dei coglioni lo lecco lungo tutta l’asta, fino alla cappella che slinguazzo… vi appoggio poi le labbra e faccio scivolare tutto il cazzo bene in bocca, fino quasi alla base… inizio a succhiare, dapprima in un lento su e giù, poi con più ritmo… – la mia fica intanto é un lago e così mi sditalino… – risalgo lungo tutto l’uccello, mi fermo di nuovo sulla cappella e muovo la lingua come un mulinello… bacio poi tutta l’asta, riprendo in bocca i coglioni e lo guardo… – continuo a sgrillettarmi… – struscio il mio viso sui coglioni, prendo in mano l’uccello e me lo passo sulle guance, sugli occhi…, mi avvicino alle sue labbra e, a fil di bacio, gliele lecco per poi sussurrargli da furbetta: “goditi il servizietto tesoro, tutto per te”… bagno due dita dei succhi della mia fica e le passo per bene sulla sua cappella, poi, in un sol colpo, imbocco il suo cazzo e mi spingo fino alla radice succhiandolo come un’idrovora, senza fermarmi un attimo. Lui, di riflesso, si alza un poco ed il suo uccello mi arriva ancor più in gola.
    
    “Troia!!! Sei proprio una gran troia pompinara!!!”
    
    Sì, ha ragione sono la sua gran troia e mi piace esserlo perché mi piace lui, mi piace il suo cazzo e mi fa sentire Donna!
    
    “Brava …succhialo cosi’…me lo ...