1. Lo scambio (capitoli 3 e 4)


    Data: 30/10/2019, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69

    ... era tolto tutto per rimanere in boxer. Si intravedeva un grosso rigonfiamento. Io durante le chiacchere del pomeriggio mi ero coperta di nuovo anche perché poi ero andata a ricevere le pizze.
    
    "Hey, cosa c'è?" disse Mattia ridendo "Mi sento un po' in imbarazzo, adesso se anche tu ti spoglieresti mi sentirei meglio."
    
    Io avevo ormai capito il gioco.
    
    "Eh no, caro mio. Mi piace vederti soffrire. Facciamo così: ogni trancio di pizza che mangio mi tolgo qualcosa. Per rimanere in mutande e reggiseno ovviamente" risi complice e lui con me.
    
    "Ma come è cattiva la mia Deny. Va bene farò come mi dici capitano. Ma ricordati che qua chi comanda sono io."
    
    Sorrisi e lo baciai. Le labbra erano più carnose del mio amico Edoardo e la lingua molto più veloce. Mi piacque.
    
    La cena continuò come avevo predetto finché non rimasi in biancheria intima. Sparecchiammo, lui che mi cercava con il corpo e io che mi allontanavo scherzando.
    
    Ad un certo punto cominciammo a correre finché non mi prese e mi sbatté sul sofà con forza. Un gridolino uscì dalla mia bocca.
    
    "Solo un assaggio" dissi. E cominciammo a baciarci. Dapprima ero timoroso, poi man mano presi coraggio ed arrivammo a baciarci passionatamente. Eravamo coricati sul divano, lui sopra ed io sotto, come aveva voluto specificare più volte. Non era il mio solito sottostare a qualcuno, specie nell'amore, ma la sua indole era talmente forte da lasciarmi trasportare.
    
    Ad un certo punto scese fino alla mia vagina (depilata per ...
    ... l'occasione) e cominciò a leccarla. Per la prima volta mi strinsi forte le tette mentre godevo. Lui sapeva dove cercare e nonostante avessi fatto pratica quella mattina scoprii nuove cose. Una volta che la sua lingua rallentò, capì che era il mio turno. Lui si sedette e si tolse da solo i boxer. Aveva un cazzo meno lungo di quanto me lo aspettassi, 18 centimetri buoni, e per un certo senso rimasi delusa dalle aspettative, ma per larghezza superava tutti quelli che avevo visto in ogni spogliatoio della mia giovane vita.
    
    Mi inginocchiai per terra davanti al divano e lo presi con due mani andando su e giù.
    
    Il crepitìo del camino era l'unico rumore che si intervallava tra gli ansimi di lui e il rumore delle mie mani aggraziate contro le sue poderose palle.
    
    Senza accorgermene lui prese all'improvviso la mia testa e me la posò sul suo cazzo turgido. Senza possibilità alcuna aprii la bocca e cominciai a succhiare. Il gusto era più buono, se mai può essere più o meno buono, di quello di Edoardo e in poco tempo presi piacere a ciucciarglielo. Non appena mi lasciò la testa, feci per conto mio, esibendo le mie doti. Feci scorrere la lingua lungo l'asta ritmicamente su e giù senza mai sfiorare la cappella. Quando vidi che non ne poteva più, non rischiai e raggiunsi il glande. Questa volta pulsava, il mio lavoro era stato fatto bene.
    
    Per ultimo presi a succhiargli le palle, cosa che non avevo mai fatto con Edoardo.
    
    Lui allora colse il momento per tirarmi su e mettermi a ...