1. Un problema tecnico


    Data: 28/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Filo96, Fonte: EroticiRacconti

    Ciao a tutti, sono Filippo, ho 22 anni e sono uno studente di economia. La mia vita sessuale in passato è stata relativamente fallimentare, per diversi motivi. Credo di essere stato limitato da vari fattori: la mia timidezza che a volte mi toglie iniziativa, la mia bassa statura (pur compensata da un fisico muscoloso), il fatto che anche crescendo ho sempre dimostrato qualche anno in meno. Ma non è tutto: c'è anche un motivo che potrei definire "tecnico". Due anni fa ebbi la mia prima esperienza sessuale con una ragazza di poco più grande ma decisamente più esperta, che mi fece rendere conto del "problema". Dopo preliminari di ogni sorta, infatti, lei si rifiutò di farsi penetrare. Il motivo? Aveva paura delle dimensioni fuori dal comune, certa che le avrebbero causato dolore. Ero già cosciente che il mio pene fosse particolarmente grande, ma non mi sarei mai aspettato una reazione del genere, che fu fonte di cocente delusione. Un episodio simile accadde un anno dopo con un'altra ragazza, che minò seriamente la mia autostima. Se la prima volta potevo avere il dubbio che il problema fosse della ragazza, la seconda fu invece una conferma del fatto che fosse mio. Dopo questa esperienza, infatti, sono diventato sempre più rinunciatario con le ragazze, finché un giorno, grazie soprattutto all'alcol, sono finalmente riuscito a perdere la verginità, con una allegra spagnola in erasmus conosciuta la sera stessa a una festa. Non fu un'esperienza memorabile e i miei ricordi sono ...
    ... comprensibilmente offuscati, quindi non è la storia che racconterò oggi, ma ebbe un ruolo decisivo nel rilanciare la mia autostima. Infatti, quando alcune settimane dopo iniziai a notare che una ragazza sconosciuta mi lanciava più di un'occhiata durante le lezioni di diritto commerciale, non persi l'occasione di fare la sua conoscenza. Giulia, questo il suo nome, aveva la mia stessa età ma come me dimostrava qualche anno in meno. Alta poco più di 1 e 50, nonostante non facesse attività fisica aveva un fisico snello per costituzione e proporzionato, accompagnato da curve di tutto rispetto. Il trucco sapiente le metteva in risalto gli occhi grandi e le labbra carnose. Dopo alcuni giorni di chiacchiere di rito tra una lezione e l'altra, la invitai fuori per un aperitivo e lei accettò volentieri. Così, mentre da un lato mi sentivo sicuro di piacerle, dall'altro temevo un epilogo come quello delle esperienze precedenti, suggestionato anche dal fatto che la sua forma esile avrebbe potuto "ingrandire" il problema, almeno dal punto di vista psicologico. Arrivò il giorno dell'appuntamento, e l'aperitivo andò bene, così ci spostammo per una passeggiata sul lungomare. La conversazione procedeva scorrevolmente, e passò dal parlare di quanto avevamo in comune (l'università) a parlare di noi stessi, del nostro passato e futuro. Un nuovo giro di bevute spostò l'attenzione su argomenti sempre più personali, dalle nostre stranezze ai nostri sogni, finché Giulia, ridacchiando, mi chiese delle mie ...
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