1. I piedi della libraia


    Data: 28/10/2019, Categorie: Etero Autore: Fracasso85, Fonte: Annunci69

    All’improvviso, finalmente, era scoppiata l’estate.
    
    Quel giugno fino a qualche giorno prima ancora fresco e spesso uggioso, aveva lasciato spazio a giornate torride e afose, anche oltre le più pessimistiche previsioni.
    
    Domenica dell’ultimo finesettimana del mese, tutt’intorno una Napoli deserta e stanca mi guardava languida come a volermi dire che nulla aveva da offrirmi in quelle ore, poteva solo condividere con me il suo silenzio, il suo caldo malato e tanta noia.
    
    Con mezza città barricata in casa a coltivar bronchiti con l’aria condizionata e l’altra metà riversata sui Lidi della Napolibene a fingere di star meglio, nemmeno sapevo perchè mi trovassi lì, da solo, alle tre del pomeriggio sotto un sole che picchiava a martello sulla testa, a girovagare senza mèta alla ricerca di nulla.
    
    Non avevo la benchè minima idea di come si sarebbe evoluta la mia giornata, non avevo programmi, nessuna necessità o desiderio particolare, solo la certezza che di stare in casa a crogiolarmi nell’ombra davanti alla TV non mi andava proprio e, in un modo o nell’altro, dovevo far venire sera.
    
    Lasciatomi le torbide acque del Castel Nuovo alle spalle e svoltato l’angolo di Via Medina, mi si apriva Piazza Trento e Trieste in tutta la sua maestosa e deserta bellezza; nonostante gli occhiali da sole, la pietra del “Listone” mi abbagliava tanto da far male, le suole delle scarpe iniziavano a scottare e parevano potersi sciogliere da un momento all’altro.
    
    Sullo sfondo, austero ed ...
    ... elegante, avvolto da una liquida foschia di calura, Palazzo San Carlo, ove trova posto una delle librerie più belle della città e forse di tutto il Paese, mi invitava ad entrare per trovare refrigerio sulla pelle e nello spirito; decido quindi di seguire quel tacito suggerimento e mi avvio verso la libreria. Pensavo, tra l’altro, che da tempo cercavo un libro consigliato da un’amica, libro di cui non ricordavo titolo né autore, avevo soltanto qualche fumosa memoria circa la trama… Un buon libraio avrebbe certamente potuto aiutarmi. Almeno, pensavo, avrei saputo come impiegare un’oretta di quel tempo fermo e dilatato.
    
    Apro la grande porta di vetro ed appena dentro mi accorgo che in realtà non c’è poi così fresco, ma almeno si respira.
    
    Ciò che però noto più nettamente è l’ambiente quasi onirico che mi accoglie: nemmeno un cliente, un silenzio ovattato leggermente incrinato solo dalla musica jazz filodiffusa a basso volume, un’atmosfera talmente morbida che avvolge come un impalpabile lenzuolo di seta.
    
    Al piano terra c’è solo una libraia alla cassa, una bionda signora sulla cinquantina impegnata in qualche attività al computer e che non alza nemmeno lo sguardo… Decido di salire subito al secondo piano; fatte le scale noto che qui, addirittura, non c’è nemmeno qualcuno del personale, solo una postazione pc vuota con un computer spento incustodito e nemmeno un essere umano tra gli scaffali… Il negozio dava quasi l’impressione di essere chiuso, con le porte d’ingresso lasciate ...
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