1. il circo


    Data: 27/10/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Gay / Bisex Autore: wamozart, Fonte: RaccontiMilu

    Passando con la macchina Andrea aveva visto che in città era arrivato il circo.
    
    Non amava il circo, ma soprattutto da qualche anno a questa parte, ogni volta che il circo era in città si erano verificati diversi furti nelle abitazione relativamente vicine alla zona in cui stazionava.
    
    Probabilmente un caso, ma si ripromise di essere più attendo del solito, nel chiudere le persiane e finestre ogni sera, indipendentemente dalla calura notturna.
    
    Passò qualche giorno da quel pensiero e tutto procedeva come sempre, nulla di eclatante succedeva nella sua vita.
    
    Andrea aveva 35 anni circa, viveva da solo in una villetta a schiera nella periferia sud della città, era agosto, ma le sue ferie erano ormai terminate, in ufficio si lavorava senza fretta e senza alcun affanno.
    
    Le sere venivano trascorse fuori con gli amici, bevendo, chiacchierando e cercando refrigerio da quelle bollenti giornate.
    
    Quel giovedì sera tornò a casa verso le 2 di notte, aveva chiuso meticolosamente ogni finestra, per paura di intrusioni, la calura diurna sembrava aver fatto la tana in casa sua.
    
    Anche se stanchissimo decise di restare sul divano, cercando di non addormentarsi mentre aspettava che, aprendo tutte le finestre, la calura avesse lasciato il posto alla brezza notturna.
    
    Colpa dell’acool, della stanchezza e della piacevole brezza, senza neppure rendersene conto, si addormentò.
    
    Lo spettacolo serale era terminato i circensi si stavano accingendo a riassettare tutto per partire ...
    ... l’indomani mattina all’alba. Ruben, Jeff e Alfred avevano fretta di riordinare le loro cose il più in fretta possibile, era la notte giusta per cercare di raccimolare qualcosa rubacchiando negli appartamenti in zona.
    
    Il giorno dopo sarebbero stati a chilometri di distanza, gli incassi deludendi dovevano essere rifocillati.
    
    Ruben e jeff erano due ragazzi slavi, alti, biondi, muscolosi, facevano uno spettacolo sul trapezio, non avevano alcun grado di parentela, ma si assomigliavano veramente tanto, avevano un rapporto morboso fra loro, erano perennemente insieme, facevano tutto insieme. Alfred, invece, era un nano, aveva il suo spettacolo: intratteneva con le sembianze di un piccolo e goffo clown. Le sue piccole dimensioni erano necessarie per riuscire ad entrare dalle finestre delle abitazioni per poi aprire le porte agli altri due compari durante il loro dopolavoro abituale.
    
    Al circo Alfred era soprannominato il grande clown: la sua piccola statura era stata compensata da “madre natura” con una verga enorme.
    
    I tre partirono, vestiti di nero, passamontagna in tasca, per gli slavi, maschera da clown per il nano, i ferri del mestiere in macchina.
    
    Fecero un giro nei dintorni e l’occhio cadde sulle finestre completamente spalancate di una villeta a schiera poco distante. La luce dello schermo della televisione riberberava al suo interno. Sarebbe stato un colpo davvero facile, non sembrava ci fossero cani, sarebbero potuti entrare senza fare il minimo rumore.
    
    Il nano ...
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