1. Ostinata e ribelle


    Data: 25/10/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Matilde scivolò rapidamente nascondendosi dietro a un’enorme quercia, guardò il postino che avanzava verso il viale, visto che quella mattina non era ancora successo, eppure lei era sicura che alla fine lo avrebbe limpidamente colto sul fatto scoperchiando le sue malefatte. Dopotutto, lui aveva fatto questo capriccio per circa tre anni, a questo punto Matilde doveva scoprire come quella continua e persistente incertezza la scompigliava arruffandola di continuo, così come anche la sua reputazione, e di questo andare anche i vari pettegolezzi di quartiere che dovevano essere abilmente sopportati e sapientemente sostenuti. Il postino infilò parecchie lettere dentro la buca scura attaccata sulla parete, poi attraversò il giardino ben curato accanto alla casa vicina. Un cane era lì che lo osservava incuriosito, Matilde si guardò intorno con diffidenza e con sospetto poi lanciò uno sguardo verso il postino esprimendo:
    
    ‘Dannato, sei un piccolo tormento’ – borbottò frattanto Matilde tra sé e sé incassando il colpo.
    
    Lei era sicura che quella fosse la casa precisa dove una signora divorziata bionda e molto affascinante viveva là dentro, Matilde si girò e si collocò dietro un grosso albero, lei in quel punto incontrò un ragazzo di tredici anni su d’una bicicletta, lui guardava lei e Matilde osservava intanto il postino:
    
    ‘Che cosa sta facendo lei qui?’ – chiese il ragazzo incuriosito.
    
    ‘Perché non sei a scuola a quest’ora?’ – ringhiò indispettita Matilde con un tono aspro e ...
    ... intrattabile.
    
    Lui assomigliava a un bambino curioso, ficcanaso e invadente, forse per questo motivo poteva sembrare un piccolo venditore ambulante.
    
    ‘Io sono rimasto a casa, perché sono ammalato’ – disse lui con docilità e con una candida ubbidienza.
    
    ‘Allora se stai male, torna subito dentro. Non devi uscire né giocare quando sei a casa ammalato. Torna dentro, adesso’ – gli gridò lei, facendogli fretta quasi sgridandolo.
    
    Matilde si nascose dietro a quel tronco d’albero e cercò il postino, forse adesso ci siamo, pensò lei animata per quello che l’attendeva. Lui non ha avuto il tempo per andare da un’altra parte. Sfortunatamente però lei non sapeva chi vivesse esattamente presso quel numero civico, allora s’affrettò, s’avvicinò attraverso il viale e stette in piedi davanti a una siepe. Lei poteva sentire le voci che provenivano dalla finestra aperta e una di quelle era certamente maschile, ecco dovrebbe essere lui s’immaginò Matilde. Lei voleva interrompere la conversazione attraversando la porta d’ingresso e affrontarli, però in tal modo sarebbe stata arrestata per violazione se lo avesse fatto.
    
    Disgraziatamente, le donne di quartiere non furono contrarie alla legge, perfino per un postino che immancabilmente consegna la posta mezz’ora più tardi. Lei si era offerta di vedere chi rubava quella mezz’ora supponendo che la posta fosse consegnata precisamente in orario, inoltre i suoi amici l’avevano sfidata stuzzicandola opportunamente, dal momento che lei doveva ...
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