1. Two black men for me


    Data: 23/10/2019, Categorie: Trans Autore: danybet, Fonte: RaccontiMilu

    ... era possibile nella loro lingua. Io non capivo niente ovviamente, anche perché il dolore mi aveva fatto quasi svenire.
    
    Mi maledivo per aver permesso a quei due energumeni neri di farmi questo, speravo solo che si addolcisse quel dolore lancinante e piano piano successe, ci volle un po’ ma il mio culo e la mia troiaggine erano riusciti a sopportare anche quel cazzo così enorme ed ora ne provavo piacere. Mentre m’inculava poderosamente Geoffrey mi afferrava i capezzoli e me li strizzava, l’altro invece mi scopava la bocca con un ritmo forsennato e facevano tutti e due dei rantoli bestiali. Un rantolo più prolungato di Geoffrey mi fece capire che era venuto.
    
    Scostai la bocca e dissi ad Amama
    
    – Come on in my ass Amama, I bag you
    
    Subito passò dietro e fece né più né meno quello che aveva fatto il fratello, un colpo secco ed era tutto dentro. Evidentemente dalle loro parti si usa così. Certo stavolta il dolore fu quasi inesistente perché il fratello mi aveva dilatato a dovere. Mentre mi scopava con forza, Geoffrey entrò dall’altro sportello e mi venne davanti mostrandomi che il suo cazzo non si era afflosciato per niente.
    
    Gli diedi un altro preservativo, lo indossò, mi prese la testa, me ...
    ... l’avvicinò al suo membro e me lo mise in bocca. Ero di nuovo “piena” di cazzi davanti e dietro! Carne bianca in mezzo a carne nera! Che meraviglia!
    
    Non so quanto durò perché ormai ero nella confusione e nell’orgasmo più assoluto ed avrei voluto che non finisse mai. Non mi accorsi nemmeno che anche Amama aveva sborrato, lo capii soltanto perché me lo sfilò dal culo lasciando il posto di nuovo a suo fratello.
    
    Geoffrey mi inculò di nuovo per un tempo interminabile, stavo godendo come mai prima, pensavo che non avrei mai voluto cazzi più piccoli di quello, avevo già dimenticato il dolore iniziale. Lo incitavo, un po’ in italiano un po’ in inglese
    
    – yes, yes, fuck me, dai più forte, what a wonderful big dick, dai scopa la tua puttana, I am your bitch, fuck me, fuck me.
    
    E purtroppo ad un certo punto venne di nuovo e mi lasciò esausta accasciata sul sedile dell’auto.
    
    Dopo un po’ ci ricomponemmo e senza dire nulla, rimontati in macchina, tornai dove li avevo caricati. Li lasciai dicendogli soltanto “tank you for this beautiful evening”.
    
    Appena ripartita chiamai Tonyduro.
    
    – Ciao Tony, mi devi scusare ma ho avuto un contrattempo faccio ancora in tempo a venire da te?
    
    – Sì certo, ti aspetto. 
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