1. Matilde 03-23 - il garage 1


    Data: 24/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    ... di Debra che è china su di me per abbassarmi la microgonna che ormai è quasi a terra e trattenuta solo più da una caviglia. Lei non è accucciata, è solo appena piegata, ha messo la mano destra all’interno della mia coscia destra, a dieci centimetri dalla figa, e con il busto si appoggia sul mio sedere. Io ho lo sguardo perso verso la stanza, lei sembra osservare il pavimento più che la microgonna. Nella protrusione del busto le si possono vedere bene i muscoli addominali, da ragazza sportiva qual è: il culo sembra volerle far scoppiare gli hot pants, ma non perché l’abbia troppo voluminoso. È solo il sesso che sembra farglielo esplodere.
    
    Ora tocca a me. Debra è in piedi con il sedere e le mani sul cofano, io sono accucciata, completamente nuda sui tacchi, le gambe scosciate, la schiena all’obiettivo. Guardo la sua pancia da pochi centimetri di distanza, mentre l’aiuto a sfilarsi gli hot pants. Lei tiene la gamba sinistra appena sollevata, io glieli abbasso. Ma questo movimento le fa anche avvicinare la coscia all’inguine, del quale rimane visibile solo la sottile striscia di pelo, in una posizione che sembra di ultima resistenza di pudore mentre invece è solo sesso civettuolo. Debra ha gli occhi bassi, puntano il pavimento ma sembrano guardare ben più lontano, perché vedono l’ineluttabilità di ciò che sta per succedere. La catenina d’oro le circonda la pancia, l’anello di aggancio è a pochi centimetri dalla striscia di pelo. I capelli neri le coprono il seno ...
    ... destro.
    
    Debra, senza quasi muoversi rispetto a prima, con la coscia sinistra ancora ben alzata a proteggere l’inguine, mi appoggia la mano sinistra sotto il mento, così da costringermi con dolcezza ad alzare il capo e a guardarla. Da parte mia sottolineo questo invito, da accucciata che sono, alzandomi appena e nel fare ciò sono costretta ad alzare i talloni dai sandali e ad afferrarmi lievemente al suo fianco sinistro. So bene quello che sto facendo, la posizione è studiata, Michele vuole esattamente quello: e, mentre eseguo, penso ai miei talloni sollevati e in qualche modo l’effetto di questo gesto sulla mia figa, invisibile. Perché sento questo languore al pube mentre mi concentro sui miei talloni alzati? Sembra domandarselo anche Debra, mentre con grazia mi solleva il mento.
    
    Siamo tutti consci che ormai è finito il tempo dei giochini. Io mi sento la figa bagnata, nell’attesa spasmodica di una qualche azione. Debra approfitta che Michele stia facendo una modifica alle luci per sussurrarmi: - Adesso però mi lecchi, vero? Non ne posso più... di queste manfrine.
    
    - Come vuoi che ti lecchi, amore?
    
    - È lo stesso, basta che vada bene a lui. L’importante è che mi metti la lingua sulla figa al più presto, sono fradicia, ne ho una voglia tremenda.
    
    Io le sorrido, non facendo certo mistero di quanto sia anch’io bisognosa di sesso con lei: però non muovo dito, in attesa di quello che dirà Michele.
    
    Ma lui, sistemate le luci, ci fa muovere: - Se volete, potete vedere come siete ...
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