1. La Succhiatette Professionista


    Data: 02/12/2017, Categorie: Lesbo Autore: silvano1151, Fonte: xHamster

    La mia coordinatrice mi guardava dall’altra parte dell’ufficio ma io continuavo a lavorare al computer fingendo di ignorarla. Era da quando mi avevano assunta che mi aveva messo gli occhi addosso e vedevo che ultimamente cercava occasioni per farsi avanti: io avevo uno scopo preciso in mente e sapevo come ottenerlo.
    
    “Vado un attimo in bagno” dissi, alzandomi e uscendo dalla stanza mentre un’altra collega annuiva e rispondeva al telefono.
    
    Quando fui sulla porta diedi ad Ester, il mio capo, un’occhiata che non lasciava spazio a fraintendimenti. Una volta in bagno mi assicurai che fosse vuoto, poi appoggiai la borsetta sul lavandino e presi a sistemarmi il trucco con tranquillità, aspettando. Mentre mi mettevo il rossetto sentii la porta aprirsi e venire chiusa a chiave: sorrisi, mi girai e vidi Ester.
    
    Non mi diede neanche il tempo di aprir bocca che già ci aveva infilato dentro la lingua mentre le sue mani mi palpeggiavano le tette. Mi strusciai su di lei come una gatta in calore ma poi mi ritrassi.
    
    “Ti voglio da morire” ansimò lei.
    
    “Lo so” dissi con un sorriso.
    
    “Ti prego fammela leccare!” Sembrava disperata. “Ti farò godere, vedrai! Voglio mangiartela!”
    
    “Te la darò se tu farai una cosetta per me” dissi,facendo scorrere un dito dalla sua bocca, al mento, lungo il collo e poi giù fino alla sua scollatura, vedendo il suo petto gonfiarsi in un sospiro.
    
    “Ti pago se vuoi” disse.
    
    Risi. “Ma no, per chi mi hai presa?” Prendo a massaggiarle in modo lascivo ...
    ... il seno, cosa che in realtà volevo fare dal primo momento che l’avevo vista dato che avrà avuto una sesta o anche di più da quello che si intuiva sotto i vestiti.
    
    “Voglio un biglietto per entrare al Palazzo di Venere.”
    
    Lei mi guardò un attimo perplessa e sembrò riprendere un po’ di lucidità. “È un club esclusivo, molto esclusivo.”
    
    “Lo so bene e so che non si entra la prima volta senza invito, perciò tu me ne procurerai uno e in cambio io…” sussurrai suadente, prendendole una mano e mettendomela fra le cosce, sotto la gonna, “… io mi metterò a gambe aperte per te e potrai leccarmi, mangiarmi, succhiarmi… Farmi tutto quello che vuoi.”
    
    “Oh sì, ma lo voglio adesso!...” disse lei cercando di toccarmi la figa.
    
    “No, prima l’invito” replicai mettendo il broncio come una bambina viziata.
    
    “Okay, ma mi ci vorrà qualche giorno.”
    
    “Vorrà dire che troverò qualche avida lingua pronta a leccare il mio nettare mentre tu mi fai aspettare così tanto.”
    
    “Sei crudele!... Va bene, dopodomani avrai l’invito, ma dopo l’ufficio verrai a casa mia, ti siederai sulla mia faccia e vedrai che ti farò godere talmente tanto che non ti interesserà più andare in quel posto per spocchiose!”
    
    Risi e mi morsi un labbro. “Vedremo.”
    
    Il giorno convenuto, alla prima pausa disponibile da sole, Ester mi fece vedere l’invito: un biglietto con scritte d’oro a caratteri eleganti e raffinati. Feci per prenderlo ma lei ritrasse la mano.
    
    “Quanta fretta, gattina. Lo avrai dopo che ti sarai fatta ...
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