1. Accostarsi in modo artefatto


    Data: 18/10/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sguardi si sovrappongono, lei prova quasi un senso di palese fastidio, quasi non si fosse mai abituata a concedere e a sopportare sguardi così intensi che giustificavano tanta impertinenza, sicché distoglie lo sguardo e s’avvicina alla porta per vedere chi arriva. E’ in effetti un’avvenente femmina, mi ribadiva d’avere una cinquantina d’anni d’età, ma non li dimostra per nulla, poiché aveva ragione quando mi scribacchiava che lei era quella nell’intimo dei sogni di molti, io non so come interagire, &egrave molto elegante e seducente, eppure ha ricevuto una mia foto, malgrado ciò non m’ha riconosciuto. Io sto quasi pensando d’andarmene senza dirle nulla, perché uscirò dalla porta che s’affaccia sull’altra strada, lei non se ne accorgerà nemmeno, le telefonerò, o le scriverò che ho avuto un inatteso contrattempo, i pensieri si susseguono lesti, sto per avvicinarmi alla porta e in quel preciso istante capto che pronuncia il mio nome, il tono della voce assomiglia a quello che avevo ascoltato al telefono, ciò nondimeno dal vivo &egrave più acuto, cristallino e potente, mi scuote, io mi giro e lei mi proclama meravigliata.
    
    ‘Sono stata lenta a capire, lo sai che non t’avevo riconosciuto, ero in sovrappensiero, sai mia madre che m’assilla tempestandomi di continuo. Racconta un po’, com’&egrave stato il viaggio?’ – intanto che s’avvicina ci stringiamo la mano scambiandoci dei baci sulle guance.
    
    ‘Stanotte mi sono messo in viaggio piuttosto di buon’ora, come vedi &egrave filato ...
    ... tutto liscio, tu invece? Sei splendida, sei veramente una bella figliola’.
    
    In quell’istante faticavo a esprimermi, non mi uscivano altre parole, ero veramente allibito e stupefatto da tanta avvenenza e da tanta gradevolezza.
    
    ‘Hai già consumato la prima colazione?’.
    
    ‘No, non ancora, ti stavo aspettando, speravo si potesse compiere assieme’.
    
    Io ordino l’occorrente e consumiamo là in fretta tra sguardi e sorrisi, che strano, sembra che improvvisamente sia sparita tutta quella confidenza che avevamo per telefono e per lettera, nel mentre rivolgo di fuori lo sguardo, poiché sembra che il cielo s’apra, forse compare uno spiraglio di sole, perché durante il tragitto solamente l’acqua causata dalla pioggia m’ha fatto compagnia. Usciamo dal bar e c’incamminiamo lungo una strada leggermente in salita lastricata di porfido, lei mi guarda e mi chiede:
    
    ‘Adesso sono curiosa. Qual &egrave l’impressione che ti faccio? Mi trovi così come t’aspettavi?’.
    
    Al momento l’emozione mi fa mordere le labbra, faccio un lungo respiro e annuncio:
    
    ‘Sei davvero assai graziosa e molto piacevole, più di quello che vedevo con la mente. M’addolora tanto non averti incontrata prima, mi rincresce parecchio essere così distante da questa smagliante città’ – in quanto non mi fuoriuscivano altre parole. Lei mi guardava fisso negli occhi, i suoi erano lucidi e brillavano, il suo trucco, leggero e ben dosato li metteva ancora più in risalto, camminava adagio, ma con un passo deciso, il rumore dei ...
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