1. Chimera annunciatrice


    Data: 15/10/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... esercitavo un certo fascino su di lui. Le candele sul tavolo ben apparecchiato erano arrivate a metà della loro durata, quando Paolo allontanò il cameriere e venne dietro di me, mi poggiò delicatamente le mani, quelle splendide mani che avevo notato in treno sulle spalle nude, in quell’occasione m’irrigidii:
    
    “Che cosa fai?” – gli chiesi io, malgrado ciò non ottenni risposta.
    
    Lui cominciò a baciarmi sulla nuca, sul collo e dietro l’orecchio, dato che al contatto con la sua bocca la mia pelle vibrò, il mio corpo traballò essendo profondamente scosso da un brivido di piacere e cominciai a eccitarmi. Chiusi gli occhi e il respiro iniziò a diventare affannoso e rauco, le sue mani sondavano i miei seni dentro il vestito, le sue dita cercavano il mio capezzolo reso gonfio dal piacere. Io m’alzai dalla sedia e mi strinsi a lui, dato che le sue mani mi carezzavano inizialmente la schiena, il sedere e in conclusione il pube. La sua bocca lasciò il mio collo e cercò la mia che trovò aperta e disponibile, la sua lingua morbida giocò con le mie labbra poi si tuffò all’interno esplorando la cavità. Gli tolsi la giacca lentamente, perché mi piaceva il ritmo che avevamo preso così lento e regolare, carezzai quel corpo che si stava rivelando perfetto e una mia mano andò a dargli piacere. Quando lo toccai lui gemette, in quanto il suo cazzo era duro, aveva voglia di me quanto io di lui. Io gli sbottonai i pantaloni, prima la cintura, poi la chiusura lampo senza staccarmi dalla sua ...
    ... bocca, alla fine lo liberai delle mutandine ed ebbi voglia di sentire il sapore del suo cazzo. Ero eccitata all’inverosimile, infervorata in maniera inconsueta, giacché provavo un insolito dolore nel basso ventre proveniente dal pube, il desiderio stava diventando incontenibile e trascinante.
    
    Io mi piegai in maniera assennata, considerato che aveva un buon sapore e mi piaceva vedere quanto Paolo stesse godendo, perché volevo farlo gioire, volevo farlo godere dentro di me, lo volevo svisceratamente. Solo i nostri respiri rompevano il silenzio di quell’appartamento, sicché il vestito mi cadde ai piedi, mi sollevai per sbottonargli la camicia, frattanto lui intanto mi slacciava il reggiseno togliendomi nel contempo le mutandine. Ci sdraiammo per terra cominciando a leccarmi i capezzoli mordendoli e succhiandoli, il desiderio e il piacere mi fecero strepitare. La sua mano s’insinuò fra le mie gambe mentre mi baciava dovunque, un suo dito mi penetrò e il godimento che ne provai mi fece arcuare la schiena perché ero pronta:
    
    “Vieni, voglio sentirti dentro di me” – dissi con una voce che non rassomigliava alla mia.
    
    Paolo si sdraiò accanto a me facendomi salire sopra di lui, adesso ero io che dirigevo e volevo farlo aspettare, come lui aveva fatto tentennare me. Continuava a leccare e a succhiare i miei seni spingendo il mio corpo verso il suo cazzo, io lo accontentai e finalmente lo sentii dentro di me, dato che restammo per qualche secondo immobili travolti dall’intensità delle ...
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