1. Provate e capirete


    Data: 14/10/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io e Patrizio ci siamo conosciuti e abbiamo continuato a frequentarci regolarmente all’università, siamo diventati amici quasi fin da subito congiungendoci, legandoci e stringendo a tal punto un’amicizia molto leale, sincera e assai profonda nel vero senso della locuzione. Noi studiavamo sempre insieme, poiché vivendo spesso da sola casa mia era perennemente disponibile, giacché si finiva ininterrottamente appurando e constatando senz’altro che era più il tempo che parlavamo, che quello che passavamo concretamente per studiare. Io invero, per l’occasione m’accorgevo lucidamente che ambedue ci trovavamo assai bene in sintonia e per questo motivo mi rendevo conto chiaramente di stare adeguatamente in sua compagnia in modo naturale. Ben presto però, per me quell’amicizia e quel sodalizio cominciò a diventare sennonché qualcosa di diverso e d’insolito, visto che iniziò a piacermi ogni volta di più, poiché sentivo di provare qualcosa d’inspiegabile e perfino di profondo per lui, anche se non sapevo esattamente capirlo né decifralo fedelmente.
    
    A ragion veduta ci vollero più di dieci mesi per comprendere e per considerare attendibilmente che io mi ero progressivamente innamorata di lui, che lo amavo d’un amore forse fuori dal comune, però indubbiamente forte, sano e sincero, e come sempre accade, accanto all’amore infatti cresceva e prosperava anche quel consistente e fondato desiderio di lui, del suo corpo, di sentirmi sua, completamente e pienamente sua. Io avevo però ...
    ... molta apprensione, mi portavo addosso l’angoscia, il cruccio e la tensione di confessargli dichiarandogli apertamente quello che provavo, perché avevo paura di rovinare sciupando in ultimo quella splendida amicizia e in tal modo di perderlo per sempre. Io sapevo di non potergli piacere, dato che era forse per di più logico e sensato: come poteva una ragazza come me, bruttina e sgraziata con qualche chilo di troppo andare a genio a un fantastico ragazzo con un metro e ottanta di splendore, con un corpo ben definito da anni di sport, anzi, senza muscoli smisuratamente distinti e scolpiti? Quando faceva caldo lui si sfilava di continuo la blusa, laddove io mi consumavo e folleggiavo guardando attentamente quel petto, quella faccia deliziosa, quell’espressione che conquista e quello sguardo ammaliante e profondo per me naturalmente più amabile del mondo.
    
    Lui non &egrave uno di quei ragazzi dall’aspetto avvenente né esagerato né sbandierato, malgrado ciò &egrave un individuo che rimane d’una bellezza dalla semplicità infinita, conciliante e disarmante senza lodarsi né vantarsi di nulla, per il fatto che lo rende la cosa più bella e fascinosa mai vista in vita mia. In questo modo, nel timore di confessare e di svelare i miei sentimenti io soffrivo e sopportavo ingoiando infelicemente e malamente l’inquietudine, però regolarmente prima d’addormentarmi pensavo a lui e a quelle splendide labbra che sembrava chiedessero d’essere baciate, infine anche a quel corpo perché quasi ...
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