1. Mio Fratello è una bellissima Farfalla


    Data: 08/10/2019, Categorie: Incesti Autore: Angela Kavinsky, Fonte: EroticiRacconti

    Cara dottoressa Kavinsky, quello che è successo è strettamente confidenziale e ovviamente deve rimanere segreto. Se qualcuno dovesse venire a saperlo… Se i nostri genitori dovessero… Non voglio neanche pensarci. Ho letto sul suo sito internet che lei tratta casi come il mio (anche se non penso esista un altro caso come il mio) e quindi vorrei davvero una sua consulenza. “Vorremmo” una sua consulenza, entrambi. Non abbiamo molti soldi ma spero possano bastare anche solo per una seduta, o forse un paio.
    
    E se pensa che io stia esagerando, aspetti di sentire la mia storia:
    
    Mi chiamo Alessandro, ho 23 anni e, come ogni tarda serata, mi stavo dilettando nel cercare in tv un film che fosse abbastanza “stimolante”. Coricato sul mio letto, con la mano intenta a cliccare sul telecomando il più velocemente possibile, mi soffermai su quella che sembrava una commedia sexy degli anni 80. Una donna vestita da infermiera si stava spogliando e un vecchio dottore la osservava sbavando. Mi infilai una mano nelle mutande quando sentii urlare dal piano inferiore.
    
    «DIMMELO TU DANIELE, COSA DOVREMMO FARE?»
    
    «IL MIO NOME NON È DANIELE!»
    
    Era difficile concentrarsi con tutto quel baccano. In tv la bella infermiera (non conoscevo l’attrice ma era molto bella, con una testa di riccioli rossi) si tolse il reggiseno, e io agguantai il mio arnese. Il vecchio dottore si avvicinò, posando lo stetoscopio sul seno di lei e…
    
    «LASCIALO ANDARE, MI HA GIÀ ROTTO LE PALLE!»
    
    «LO SAPEVO CHE NON ...
    ... VE NE FREGA UN CAZZO!»
    
    Lo sentii salire le scale come una freccia. Dopo pochi istanti sembrava volesse buttare giù la mia porta. “BUM BUM”.
    
    «TI PREGO, FAMMI ENTRARE ALE!». Saltai giù dal letto, salutai la bella infermiera e il dottore sporcaccione e spensi la tv.
    
    Aprii la porta.
    
    Prima di continuare dottoressa, la avverto che mi riferisco a “lui” come a una “lei” e a “Daniele” come “Daniela”. Non credo di doverle spiegare il perché e comunque lo capirebbe dalla mia storia.
    
    Daniela mi diede una spallata, prese la rincorsa e si gettò sul mio letto a pancia in giù. Piangeva disperata. Mia madre corse alla porta gridando il suo nome.
    
    «DANIELE… TESORO! Possiamo almeno parlarne?»
    
    «Mamma!» le dissi. «Lo sai che non devi chiamarla al maschile!»
    
    Mia madre si mise una mano sulla fronte. «TESORO PARLIAMONE! E dai! ti chiedo scusa»
    
    «PAPÀ! LUI DEVE CHIEDERMI SCUSA!»
    
    Mia madre fece come per entrare in camera ma io la bloccai.
    
    «Mamma, lasciala stare dai!»
    
    «Voglio parlare con lui!»
    
    «Con “lei” mamma, con “LEI”! Senti perché non me la lasci per un po’? cerco di tranquillizzarla! Lasciala tranquilla!»
    
    Mia madre mi accarezzo la guancia e mi sorrise. «Ok… Buonanotte tesoro. DANIEL…A, DANIELA! BUONANOTTE TESORO MIO!» ma lei non rispose.
    
    Chiusi la porta. La osservai piangere a dirotto sul mio cuscino. Pensai stesse un po’ esagerando.
    
    Lei è Daniela, ossia mia sorella di 19 anni nata maschio. È un po’ più bassa di me, con i capelli scuri stile emo (ossia ...
«1234...7»