1. Il regalo di laurea pt. 5


    Data: 07/10/2019, Categorie: Incesti Autore: Prof_emily, Fonte: EroticiRacconti

    Nota: scusate per il ritardo della pubblicazione, ma ho avuto parecchi impegni che non mi hanno permesso di scrivere. Spero vi piaccia questa parte nuova.
    
    Mentre ci riposavamo, lei aveva cominciato a pulirmi la pancia e il cazzo con un fazzoletto preso da comodino, lo faceva con amore, con i gesti delicati, usando poca forza ma portando via la sborra, poi prima di buttare via il fazzoletto, se l’era portato al naso, annusato e poi aveva esclamato: “Non era poi così male l’odore dello sperma” e poi aveva tirato fuori la lingua, e l’aveva leccata leggermente, “Tutto sommato non fa schifo neanche il gusto” poi aveva aggiunto.
    
    “Ma mamma, vuoi dire che non hai mai avuto della sborra in bocca” avevo detto io curioso
    
    “Le prime volte che ho praticato sesso orale sì, ma mi facevano schifo, non so perché, poi dopo che ho sposato tuo padre, ho continuato a non volerne sapere, ma poi quando ho visto la tua, mi è venuta la voglia di riprovare”
    
    “Beh, adesso sai quale sorgente produce la sborra che ti piace, ne avrai quanta vorrai” avevo detto io fiero.
    
    Lei si era arrossita, poi aveva allungata la mano sul mio cazzo semi moscio che riposa sul mio pube, l’aveva preso, e subito cominciato una lenta sega per farmelo venire duro al cento per cento, non ci ha messo tanto: “Ahh beata gioventù, a tuo padre ci vuole almeno 5 minuti di sega per farlo rizzare la seconda volta, e dovevo anche usare la bocca”
    
    “Ti piace di più il mio o il suo?” avevo chiesto a sorpresa
    
    “Non ti ...
    ... saprei dire, tuo è giovane, puoi sborrare più volte consecutive senza problema, ma suo è nodoso, e quando mi penetra causa una sensazione unica, poi tuo padre è un gran scopatore sai, qualche anno fa mi scopava per 40 minuti senza sosta, poi lo cavalcavo finché non mi veniva dentro”.
    
    Ciò che mi stava dicendo mi aveva fatto eccitare più che non posso, il cazzo era diventato più duro di prima, e la mano della mamma aveva aumentata la velocità, mi ero messo seduto, l’avevo fatta stendere supina, tenendole le gambe aperte e sollevate, avevo la sua figa ancora umida tutta alla mia disposizione, avevo preso in mano la verga scappellata alla base, e lo strofinavo sulle grandi labbra della sua vulva, concentrandomi sul clito.
    
    “siii, come sei bravo” aveva emesso un gemito
    
    Questo l’avevo considerato come un invito a scoparla, allora avevo puntato la cappella sul clito, e avevo spinto, ma il cazzo era scivolato via, ci avevo riprovato mettendolo più verso il basso, ed era successo la stesso cosa, poi mamma, aveva preso in mano la situazione, più che la situazione il mio cazzo, e l’aveva puntato al posto giusto, tirando il cazzo verso di sé, si era anche penetra da sola, poi mi aveva detto: “ora sai cosa devi fare?”
    
    Avevo fatto di sì con la testa, ed avevo cominciato a muovermi, avanti e indietro col bacino, il cazzo faceva dentro e fuori, ma lo facevo con un ritmo scoordinato, a me piaceva, ma probabilmente per la mamma non era altrettanto, perché non gemeva e mi guardava come ...
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