1. La pantera nera


    Data: 06/10/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: pennabianca, Fonte: Annunci69

    Alina era una ragazza di colore nata e crescita in Italia da genitori etiopi venuti qui da circa tre generazioni. Aveva venticinque anni, diplomata in ragioneria era di una bellezza rara. Alta 1,80, capelli nerissimi e lisci, corpo ben affusolato, seno tondo perfetto, una terza misura, un bel culetto a mandolino. Ma il suo maggior pregio erano gli occhi. Neri come la notte e di forma leggermente allungata sembravano quelli di una pantera. Schiva e timida, lavorava in uno studio di ragioneria ed era molto apprezzata. Nella sua famiglia lavoravano tutti, il padre era operaio in un laboratorio di marmi, la madre bella come lei lavorava in un negozio d’abbigliamento dove la proprietaria, la teneva in buona considerazione poi che, anche con la sua bellezza, gli affari ne traevano giovamento.
    
    David era esattamente l’opposto in senso maschile.
    
    Alto 1,90 capelli neri, occhi verdi, fisico ben curato, era bello, ma bello, proprio come la statua di cui aveva il nome. Quasi ventisei anni amava le compagnie divertenti e i suoi quattro inseparabili amici lo consideravano un vero “sciupafemmine”. La sua passione erano le straniere, francesi, tedesche, inglesi, spagnole, olandesi, ecc. per lui erano il meglio.
    
    In estate, lui e i suoi amici andavano sempre in vacanza a Rimini, e lì colpiva senza pietà. La italiane per lui erano solo buone per svuotare le palle, in attesa dell’estate. Viveva in un piccolo appartamentino a due passi dal centro, che aveva ristrutturato. Ne era fiero ...
    ... e lì dentro a parte sua madre, che lo puliva due volte a settimana, nessuna femmina vi era mai entrata. Nemmeno i suoi amici, era il suo rifugio, la sua tana. Lavorava come geometra per una importante ditta di costruzioni. Figlio unico, suo padre era ferroviere, e la madre casalinga. Quella mattina andava di fretta, uscendo dal catasto aveva la mente sul da farsi, e non vide Alina che veniva dalla parte opposta. Bum, una botta improvvisa lo costrinse a guardare davanti a se. Lei incassò la botta, e per non cadere in terra si aggrappò al lampione mentre lui gridò di dolore.
    
    … aaaaaahiiii ….. perché non guardi dove vai !!!!!
    
    A lei era caduto tutto, si chinò per raccogliere le sue cose che pure lui si abbassò, e fu allora che si rese conto di essere stato scortese.
    
    “Scusa ti sei fatta male?”
    
    Mentre l’aiutava a raccogliere le sue cose i loro sguardi si incrociarono.
    
    “Accidenti che occhi!” - pensò.
    
    Guardandola bene la trovò bellissima.
    
    Alina lo fissò per un momento.
    
    “Mamma mia quanto è bello. Ma bello !!!!!
    
    Si disse lei dentro di se.
    
    Lei raccolse la sua roba.
    
    Lui per la prima volta in vita sua si trovò a non avere parole da dire ad una donna. Ora che ci pensava non aveva mai avuto una donna di colore, e guardandola bene mentre se ne andava era proprio bella, pensò osservando lo splendido fondo schiena della tipa. Nei due giorni che seguirono, si sorprese sempre più a pensare agli occhi di quella ragazza. Il sabato sera in discoteca, con il solito ...
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