1. Promiscuità - parte sesta (ultimo capitolo)


    Data: 06/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: HegelStrikesBack, Fonte: Annunci69

    “Adesso che la messa è finita e siamo andati in pace, possiamo dirlo con serenità: non ci mancherà per un cazzo.”
    
    “Dio mio, Tommi quanto sei cinico! Sei proprio un avanzo di berlusconismo in decadimento!”
    
    “Dai Pigi, prova a dirmi che non ti dispiace che la signora Guido sia passata a miglior vita…”
“In effetti, quell’impicciona rompiscatole non mi è mai stata esageratamente simpatica.”
    
    “La odiavi. Come tutti su questo pianeta. La gente oggi è andata al suo funerale per assicurarsi di essersene sbarazzata per sempre.”
    
    Ridiamo complici, mentre il fiato si fa fumo a contatto con l’aria gelida di un sabato mattina di metà dicembre.
    
    “Beh Tommi io vado a comprare in centro gli ultimi regali, stasera a che ora devi andare a recensire la winery in corso Washington?”
    
    “Alle 20:30, mi porti tu?”
    
    “Certo, ho bisogno di ubriacarmi male. Natale mi mette tristezza.”
    
    “Perchè ti senti simile alle renne. Cornuto.”
    
    “Stronzo.”
    
    “Ti voglio bene, ci vediamo dopo”.
    
    Sorrido scuotendo la testa, meno male che c’è Tommi nella mia vita. 
L’amico che tutti vorremmo: impudente, stronzo, cinico ai confini del fastidioso ma presente, vero, mai buonista, quello che ti dice quello che pensa davvero, non quello che tu vorresti sentirti dire.
    
    Cammino nella Milano prenatalizia, un delirio di luci, panettoni artigianali e caccia all’ultimo regalo, quelli tecno, quelli hipster, quelli di lusso per fare colpo e quelli riciclati che “ancheateefamiglia” e non posso fare a meno di ...
    ... sentirmi fuori posto.
    
    Non ho mai amato Natale, da quando non c’è più mio nonno peggio che mai.
Un amarcord famigliare dei bei tempi che furono davanti a una tavola strabordante carboidrati e grassi di varia natura. Alla fine questo è.
    
    Ed io da molto tempo sono a dieta.
    
    Decido di rimuovere almeno momentaneamente questa tristezza dalla mia giornata, che ricordiamoci è cominciata con un funerale, e mi avvio alla Feltrinelli di Galleria Vittorio Emanuele II, con l’intento di comprarmi un po’ di libri.
    
    Chissà, magari durante queste vacanze riuscirò a rilassarmi un po’ e leggere. 
Male non fa mai.
    
    Nella sezione “nuove uscite” nulla attrae la mia attenzione e mi sposto sui classici, che rileggerli fa sempre bene.
E rieccolo lì, il mio amore liceale: Lucio Anneo Seneca.
    
    Chissà che fine hanno fatto i miei libri di Seneca?
Beh, approfitto del 3x2 e me lo ricompro così per Natale me lo rileggo. Chissà se mi piacerà ancora come allora.
    
    “Ci vuole tutta una vita per imparare a vivere e, quel che forse ti sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire… era lui vero?”
    
    Colpo secco. Quella voce la riconoscerei tra milioni.
    
    “Non può essere” mi dico, “Che ci fa qua, figurati, mica viene alla Feltrinelli di Milano”.
    
    Cerco un’alibi per autoconvincermi che non sia lui.
    
    E invece è lui.
    
    Nico, parka verde militare, maglione panna a costine, jeans e cuffietta blu.
    
    Ha gli occhi lucidi, mi guarda e non dice niente.
    
    “M…ma…t…tu che… che… che ci fai ...
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