1. Marcus il dominatore


    Data: 03/10/2019, Categorie: 69, Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... essere assoluta.
    
    Che non saremmo più stati “uguali”, ma io sarei stato il capo.
    
    Dopo una ventina di minuti di chiacchiere, suggerii di dirigerci nella stanza da letto.
    
    Greta sospirò rumorosamente e guardò Hans, come a controllare le sue reazioni. Lui sorrise debolmente, si alzò dal divano e ci avviammo verso questa avventura del tutto nuova per loro.
    
    Un mondo sconosciuto, ora che comprendeva anche me.
    
    Greta vestiva una camicetta bianca e una gonna nera sopra il ginocchio.
    
    Niente calze, piedi nudi.
    
    Apprezzai che non si fosse agghindata come una troia, come spesso mi accade con altre donne. Lui era in jeans e Lacoste. I due stavano vicini, l’uno accanto all’altra.
    
    In questi casi non ho mai un piano preciso. Mi affido all’istinto: sono perfettamente a mio agio e mi sento onnipotente. Non posso sbagliare.
    
    Li guardai, squadrandoli da capo a piedi.
    
    Poi allungai la mano verso Greta, con un gesto galante. Lei guardò il marito e mise la sua mano nella mia.
    
    L’attirai a me.
    
    – Hans, hai mai visto tua moglie baciata da un altro uomo?
    
    – No… – Sussurrò piano.
    
    – No, “signore”. – Lo corressi.
    
    – No, signore. – Ripet&egrave.
    
    – Allora guarda. E impara.
    
    La presi tra le braccia e la baciai.
    
    Al principio stette rigida, ma presto la sentii sciogliersi sotto i colpi della mia lingua.
    
    – Hans, aprimi i pantaloni e tirami fuori l’uccello.
    
    Gli prese un colpo.
    
    Fece uno strano suono, come se si fosse ingozzato, e mi rivolse uno sguardo ...
    ... allucinato, come un coniglio abbagliato di notte dai fari di un’auto.
    
    – Hans, non farmelo ripetere!
    
    Si avvicinò come in trance. Spostai Greta a lato, sempre tenendola col braccio sinistro, per dare spazio a Hans.
    
    Mi abbassò la zip, ma rimase a fissare l’interno dei miei pantaloni senza andare oltre.
    
    – Guarda che non morde. – dissi. – Greta, dì a tuo marito di tirarmelo fuori.
    
    – Hans, tesoro, tira fuori il cazzo di Marcus. – Tremava, pronunciando quelle parole.
    
    Mi infilò la mano nell’apertura dei boxer, me lo prese e lo estrasse. Appena fuori lo lasciò andare come se scottasse. Il mio cazzo, solo con un principio di erezione, sventagliò nell’aria nella gloria dei suoi venti centimetri. In piena azione raggiunge i ventisei.
    
    – Santo cielo! – Esclamò Greta.
    
    – Dillo, forza.
    
    – E’ così grosso! Quello di Hans… non…
    
    – Non &egrave così grosso? – dissi ridendo. – Hans, abbassati i pantaloni e faccelo vedere!
    
    Hans si abbassò i calzoni a mezza coscia. Rosso come un peperone.
    
    – No, di più! Fino alle caviglie! E anche le mutande!
    
    Eccolo lì.
    
    Vergognosamente piccolo, neanche dieci centimetri.
    
    Rattrappito, intimidito, senza vita.
    
    – Che piccolo! – Dissi con un sorriso condiscendente.
    
    – Certo, non come il suo, signore.
    
    – Prova a fartelo tirare, vediamo… – Hans cominciò a menarselo con impegno, ottenendo qualche risultato. Ordinai a Greta di fare lo stesso col mio. Quando Hans pensò di essere arrivato al massimo mi mostrò un würstel di dodici ...
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