1. Comincia il divertimento


    Data: 29/09/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: imitalo, Fonte: RaccontiMilu

    ... il parcheggio. Poi, una così bella giornata.
    
    Indosso un paio jeans a pinocchietto con una camicetta aperta per tre bottoni. Mi piace far risaltare il mio seno. Sandali bassi e borsa tracolla.
    
    Il libro di letteratura giapponese sottobraccio e blocco appunti mi avvio alla fermata del tram.
    
    Come sempre a quest’ora non &egrave più affollato. Ormai sono quasi le 10.00.
    
    I posti a sedere sono tutti occupati. Mi tengo ad uno dei sostegni in alto.
    
    Un tizio si ferma proprio di lato a me e subito mi accorgo che tira gli occhi nella mia scollatura.
    
    La cosa mi fa piacere, sono orgogliosa della mia quarta misura, però so bene che non bisogna dare spazio ai cretini, per cui mi sposto ed abbasso il braccio così da permettere alla camicetta di apparire più sobria.
    
    Arriviamo in prossimità dell’università e quindi scendo.
    
    Qualche cenno di saluto ad un paio di ragazzi che ho conosciuto in qualche festa e poi vado verso l’aula.
    
    Come sempre mi posiziono quasi in fondo al lato opposto alle porte d’accesso. E’ un modo per evitare che ti passino sempre davanti e ti distraggano durante la lezione.
    
    L’aula &egrave grande ma come sempre la frequenza &egrave molto bassa.
    
    Saremo 10, forse 12 studenti. Quasi tutti uomini e tre donne.
    
    Però con le donne non ho mai legato. Se la tirano troppo per i miei gusti. Sono sempre li a civettare per farsi corteggiare dai ragazzi.
    
    E’ quasi ora di inizio ed il professor Migliaccio non si vede ancora. Strano lui arriva sempre ...
    ... prima. Speriamo che non ci tiri buca e non mi abbia fatto venire per nulla.
    
    Invece si apre la porta della sala docenti ed esce una slanciata figura femminile.
    
    Tailleur grigio abbastanza sotto il ginocchio, camicetta bianca chiusa con collo rigido a punta e laccettino di color bordeaux come cravatta.
    
    Capelli raccolti sulla nuca e due grandi lenti neri le ricoprono parte del viso.
    
    Sale in cattedra, va al leggio, con movimento disinvolto si toglie le lenti e….
    
    E’ lei!
    
    Si, &egrave proprio lei.
    
    Quella del cinema.
    
    – Sono la Professoressa Claudia Igikoy- esordisce con una voce sonora e sensuale allo stesso tempo – sostituisco il Professor Migliaccio che ha lasciato la cattedra per gravi motivi familiari.
    
    La notizia non scompone nessuno. Tranne me.
    
    Sento un profondo senso di disagio. Spero proprio che non mi riconosca.
    
    Cerco di scivolare il più possibile sullo scranno dove sono seduta.
    
    La Professoressa sta spiegando che pur essendo nata in Italia le sue origini sono tradite dal cognome che porta. Per lei il giapponese &egrave una delle cinque lingue che parla fluentemente, essendo vissuta sempre con il padre che era un diplomatico giapponese che aveva sposato un’italiana.
    
    Il suo sguardo scorre su tutti i presenti senza indugiare su alcuno… tranne che su di me. Avrei voluto morire.
    
    Lei imperterrita, giustificando con la necessità di conoscerci fa l’appello.
    
    Quando chiama il mio nome
    
    – Sara Burdigio
    
    Non posso fare a meno di alzare la ...
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