1. Valerio Stalimbeni e la polvere delle fate - Parte 2 -


    Data: 24/09/2019, Categorie: pulp, Autore: Vandal, Fonte: EroticiRacconti

    La stanza degli Dei.
    
    Lo troviamo che vagheggia lungo uno dei corridoi del primo piano, nei pressi dell’ala medioevale. Cammina a gambe larghe, zoppica, stringe il pacco con aria sofferente. La ninfomane Roberta gli ha succhiato via anche i sentimenti, poveraccio.
    
    Ci vede, sbianca in volto. Sa che mi scopo Roberta. Mette le mani avanti e balbetta “No, no,no.. Non è mia la colpa..”
    
    “Chiudi la bocca” intimo. Lui zittisce di colpo “Non sono qui per Roberta. Ho bisogno di sapere una cosa che riguarda il museo”
    
    “Cosa?”
    
    “Che tu sappia, i reperti su Priapo, Pan, cazzi e mazzi, sono gli unici reperti che sono arrivati qui al museo, nell’ultima settimana, o mese?”
    
    “Io… Perché?”
    
    “Rispondi e basta”
    
    “Non sono tenuto a risponderti”
    
    “Vuoi che chiami Roberta?”
    
    Lui sbianca “No, ti prego no” piagnucola. Ci manca solo che si metta in ginocchio “Sono arrivati materiali, come corazze, vesti e gioielli. Sono nella sala sopra, dedicata agli Dei dell’Antica Grecia”
    
    Guardo verso Imera “Ti accompagno all’ascensore” annuisce “E’ facile arrivarci. Le porte si aprono e sei davanti alla sala”
    
    “Tu non mi accompagni?”
    
    “Devo andare a prendere mio fratello” guarda nervosamente fuori dalla finestra. Il sole sta calando dietro lo skyline della città “te lo mando su” mi saluta con un bacio frettoloso e si allontana
    
    Mi giro verso Gianangelo “Vuoi un consiglio? Vai a casa e datti malato per qualche giorno”
    
    Lui annuisce e se ne va, quasi correndo, zoppicando. O come uno ...
    ... che lo ha preso nel culo.
    
    Una grande stanza piena di statue di dei greci, la metà dei quali non ho mai sentito. Sotto leggo i nome in targhette di metallo: Zeus che impugna i fulmini, il veloce Hermes, La dea Artemide che tende l’arco, la saggia Athena con la civetta su una spalla, il bellicoso dio della guerra Ares,il signore del tempo Crono, etc,etc,etc..
    
    Per poi passare ai mitici eroi e alle loro gloriose imprese: Eracle che sconfigge l’idra. Teseo che fronteggia il minotauro. Perseo che uccide la Medusa. Ulisse che resiste al canto delle sirene. Che poi, più che sirene assomigliano ad arpie, orribili raffigurazione di odio e violenza, alate e artigliate, pronte a ghermire, strappare, divorare. Un brivido mi percuote mandandomi subito alla passata esperienza avuta a nord di Inculandia, dove avevo avuto la mia dose di sirene e creature mostruose. Ma anche conosciuto meravigliose donne e indomite dominatrici di sesso, come Agnes o la sfuggente Shareen Ra.
    
    “Da brivido, vero?” una voce bassa e suadente mi fa quasi trasalire. Mi volto trovandomi di fronte un bel bocconcino di ragazza, con un volto e un taglio di capelli che sembrano usciti da un manga. Non tanto alta, direi sul metro e cinquanta, occhi di un intenso color azzurro, con strani bagliori rossastri, la forma lievemente allungata, orientaleggiante. I capelli tagliati corti, a caschetto, castano chiari con riflessi bluastri. Tette gonfie, almeno misura quattro, strizzate sotto un abito che assomigliava, e si ...
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