1. La mia sete di suggestione


    Data: 24/09/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io deliravo, mi esaltavo e sragionavo dall’attrattiva, dalla lusinga, dal richiamo e dalla tentazione di te, poiché tu eri parte di me, dentro di me, in quanto ti eri insinuato introducendoti irrevocabilmente nella mia mente e nel mio corpo per gradi, dato che non passava un attimo senza pensarti e qualunque cosa tu facessi io mi chiedevo che cosa ne pensassi, che cosa avresti in conclusione realizzato. Al momento ci rimanevano soltanto quei ricordi bellissimi e quei rimpianti stravolgenti di noi, poiché nulla c’era dovuto, ma che afferravamo tutto ciò che potevamo.
    
    Il pensiero, la riflessione attualmente va, perché corre snodandosi in ricordo di quel caldo giorno di fine luglio, per il fatto che &egrave stato un incontro clandestino, fuggevole e momentaneo, alla maniera nondimeno della nostra vicenda. All’epoca noi ci trovammo d’improvviso in un bar fuori mano della città, due caff&egrave consumati in gran fretta, poche parole e tanti sguardi gremiti e perlopiù densi di noi che assecondavano seguendo a memoria l’eloquenza, l’espressività e in ultimo il linguaggio del nostro corpo:
    
    ‘Va’, corri verso il bagno, quello di là in fondo, sì esatto, dove vedi la luce verde accesa’ – dicesti tu, io lo feci in maniera festante e sorridente senza batter ciononostante ciglio.
    
    Trascorse soltanto qualche minuto e tu mi raggiungesti chiudendo acutamente la porta a chiave. Io ti guardavo dallo specchio anelante, impaziente e d’altronde misuratamente smaniosa dietro di me:
    
    ‘Ti ...
    ... bramo, vedi come brucio, anzi, di più, sai che non resisto, perché io schiatto scoppiando dalla voglia di te’ – mi sussurrasti rapidamente tu abbastanza infervorato, con un’evidente e un’indubbia traboccante passionalità nelle mie orecchie.
    
    In quell’istante, inaspettatamente tu mi facesti chinare in avanti, una mano sul seno, l’altra sotto i pantaloni che s’insinuava avveduta e consapevole tra i miei slip bagnati di desiderio, mentre io avvertivo il tuo cazzo già eretto appoggiato alle mie natiche. In realtà e senza finzioni t’andava veramente a genio spingerti e spostarti agendo in tal modo per farmelo tastare e provare effettivamente di buon grado, perché tu eri perfettamente erudito per il fatto che io m’infradiciavo ancora di più, in questo modo tu m’ispezionavi dottamente tra le gambe, effettuavi degli spostamenti tondeggianti accanto al clitoride stimolandolo abilmente e accortamente, mansione seguita successivamente da una vera e propria penetrazione con le dita, dato che tu conoscevi bene i miei punti deboli e influenzabili:
    
    ‘Ecco, adesso presta attenzione, percepisci lo schiamazzo di me, della mia presenza al tuo interno? Lo senti, che te ne pare?’ – tu me lo annunciavi e quella reazione noi la origliavamo appassionati, giulivi e perfino incuriositi insieme.
    
    Quello in quel momento era l’assenso, l’armonia e la risonanza tipica della lussuria, del mio ardore e del mio completo slancio per te, della nostra conturbante ed eccitante melodia. Le tue dita suonavano ...
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