1. Troppo tempo


    Data: 17/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: fabrizio, Fonte: EroticiRacconti

    ... io, ogni volta, mi interrogo come cristallizzare quel suo sguardo rendendolo incorruttibilmente eterno.
    
    Il cigolio del letto mi strappa alle riflessioni; la testa e poi il tronco del mio amante riemergono e sono certo che, durante la sua eclisse, ha lubrificato con la lingua la rosa di carne del nostro ospite; ora lo vedo armeggiare nel solco delle natiche con gesti ed espressioni che ben conosco: con aria assorta divaricherà i lembi dello sfintere con i pollici, poi ci appoggerà il glande, e chiudendo gli occhi lo spingerà dentro con una penetrazione lenta e profonda; poi li riaprirà, afferrerà i fianchi del suo partner e lo tirerà a sé mentre ultimerà la penetrazione con un piccolo scatto finale, cosa che nello specifico fa sfuggire al beneficiario un piccolo guaito di dolore.
    
    Le sue spinte si propagano attraverso tutto il corpo del nostro ospite, che sincronizza il ritmo della fellatio a quello che gli viene imposto all’altro capo del corpo. Osservo il mio amante muoversi e attendo paziente il compiersi dell’amplesso, fino a quell’attimo di muto dialogo finale. Seguo il ritmo del suo respiro, le microespressioni del volto e la tensione delle mani aggrappate ai fianchi; riesco a resistere ad un ritorno di gelosia illudendomi che in realtà stiamo facendo l’amore fra noi, e che quel corpo che si frappone tra noi non sia null’altro che un sottile diaframma di ossa, carne e merda, un qualcosa che separandoci ci ricongiunga ad un livello più profondo, invisibile a tutti ...
    ... tranne che a noi.
    
    Alla fine il momento arriva, lui alza il suo sguardo nei miei occhi, ed io sento il mio desiderio indotto dal suo travolgermi in modo inarrestabile; sento il mio sesso gonfiarsi facendo presa sulle labbra del partner, gli afferro i capelli bloccandone il movimento e gli spingo il cazzo nel profondo della gola; nello stesso istante domo il suo tentativo di ribellione, sento le pulsazioni percorrermi il sesso fino ad esplodergli dentro e vedo il mio amante arcuarsi all’indietro urlando il suo orgasmo con un’ultima, profonda penetrazione.
    
    Ci stacchiamo, e con uno scatto raggiungo la bocca del mio amante, intrecciando le labbra alle sue. Restiamo noi, solo noi due, mentre le nostre lingue giocano a inseguirsi e noi in apnea respiriamo affannosamente, e come ogni volta rimaniamo con quella bramosia sempre insoddisfatta l’uno dell’altro. Poi l’attimo passa, e mentre l’odore del sesso si assottiglia nell’aria lui mi lascia a rimettere a posto le cose in quella nostra comune parentesi di vita.
    
    Così mi avvicino verso il mio ospite, allungo una mano verso il suo sesso ancora gonfio e con pochi colpi di mano gli faccio raggiungere il piacere. Mentre è ancora ansimante lo pulisco con delicatezza, poi gli offro un caffè. Lo preparo e glielo servo a letto. Lo beviamo. Fumiamo in un silenzio rotto solo dai nostri respiri. Penso a quand’è stata l’ultima volta che ho ospitato nel letto un uomo che non fosse il mio amante. Tanto. Forse troppo.
    
    Lo vedo spegnere la ...