1. Paura e desiderio


    Data: 14/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    Paura e desiderio
    
    Ecco, l’ultimo cliente è uscito. Un’altra giornata di lavoro è finita. Abbasso la serranda e poi spengo le luci. Vado nel retro, nel buco che mi fa da camerino, spogliatoio e bagno. Mi sfilo il camice e mi guardo allo specchio. Uno specchio grande, per vedermi intera, Un mio vezzo.
    
    Mi piaccio. Sono una bella quarantenne in piena forma. Mi piace guardarmi, ammiro le decolleté con tacco moderato, da poter tenere una giornata in negozio senza soffrire troppo, le autoreggenti con balza, il perizoma e il reggiseno di pizzo trasparente. Mi carezzo un po’ i fianchi, mi passo le dita tra i capelli. Qualche smorfia.
    
    Vado nell’altro piccolo ambiente che mi fa da ufficio. Mi siedo e accendo il PC. Un po’ di contabilità, posta, verifica ordini. Mi piace lavorare semi nuda, a volte fantastico di farlo anche in negozio. Fantasie piccanti.
    
    Finito. Guardo l’ora: sì, ho tempo e ho anche voglia. Vado su qualche sito porno e sfoglio un po’ di video. Poi mi metto a cercare qualcosa di specifico. Trovato. Lo guardo e mi eccito. La mano scende a sfiorare il perizoma. Le dita si intrufolano e seguono la traccia indicata dalla sottile strisciolina di corta e curata peluria che le conduce proprio lì. Spostano la stoffa e, prima ancora di separare le labbra già avvertono il calore e la sensazione di bagnato. Scivolano dentro e sguazzano nella loro piscina personale. Nuotano, si tuffano, si spingono e giocano da intruse con tutto ciò che incontrano. Mi basta davvero ...
    ... poco. Basta che incontrino il clitoride e lo sfiorino che inizio a tremare. Mi fermo, rallento. Non voglio venire prima che finisca il video. Voglio contare quanti orgasmi avrà quella donna da me invidiata. I quattro la scopano ovunque e lei gode quasi di continuo ormai. Dopo averla squassata e stremata nell’ultimo orgasmo, le vengono tutti insieme addosso, riempiendola di sperma sul viso, sui seni, sui capelli.
    
    Adesso sì. Adesso spingo con forza e in pochi secondi godo. Urlo e sobbalzo sulla sedia, mi inarco portando il pube all’altezza del tavolo. Voglio di più. Mi stendo a terra, il gelo del pavimento mi dà un ulteriore brivido.
    
    Smanio e godo, godo e urlo, urlo e tremo.
    
    Sono sfinita. Ansimo e resto per qualche minuto sul pavimento a guardare il soffitto.
    
    PORCA! Me lo dico ad alta voce e lo ripeto più volte.
    
    PORCA, PORCA, PORCA! Sei proprio una vera porca!
    
    Mi godo il suono di quella parola e mi abbandono alle fantasie più oscene e perverse.
    
    Guardo l’orologio alla parete. Sono quasi le undici è veramente tardi.
    
    Vado a vestirmi. Il perizoma è fradicio, ha una vistosa chiazza davanti. Lo tengo così per sentirmi sporca. Indosso la gonna, corta quasi da lasciar vedere la balza delle calze e infine la camicetta. Nella piccola pochette solo le chiavi ed il telefono. Spengo tutto ed esco dalla porticina sul retro.
    
    Quando faccio così tardi, di solito evito i vicoli e giro per il viale, anche se allungo abbastanza la strada.
    
    Stasera no. Mi incammino a passo ...
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