1. In caduta libera verso l’abisso (2)


    Data: 13/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Sara_2001Bis, Fonte: EroticiRacconti

    Andai di sopra piangendo, salii le scale che mi sembrarono lunghissime mentre i miei singhiozzi si facevano sempre più frequenti e rumorosi. Arrivata alla mia camera mi precipitai in bagno lavandomi la faccia odorante di piscio di Martina, mi spogliai nuda e infilai la sottoveste che mi aveva dato Marta.
    
    Improvvisamente un bruciore ai seni mi fece sobbalzare, guardai all’interno del capo e trovai all’altezza dei seni una fascia di tessuto ispido e abrasivo come le spugnette per lavare i piatti. Questa fascia al solo sfregare sui miei capezzoli li irritava facendomi sobbalzare al sol sfregamento, per ridurre un poco il fastidio di questo supplizio decisi di camminare con il culo ben all’infuori così da ridurre l’impatto delle mie delicate carni con quell’abrasivo doloroso.
    
    Un urlo di Marta dalla sala da pranzo mi ricordò che dovevo scendere “schifosa fai in fretta che abbiamo fame e mettiti le scarpe con il tacco 12 e sbrigati” di solito metto sempre scarpe basse ma ho un bel décolleté di vernice nera, scomodissime, con tacco 12, mi precipito nella scarpiera indosso le scarpe e scendo le scale.
    
    Saranno le scarpe scomode, la mia camminata con il culo all’infuori, ma di certo quel nastro ispido nel vestito mi provoca non poca sofferenza. Arrivai alla sala da pranzo già con la fronte imperlata di sudore per i miei capezzoli bruciavano, ma nel contempo erano turgidi come due piccole fragoline di bosco rossissime e stranamente ero un lago tra le cosce.
    
    Marta e ...
    ... Martina sedute a tavola senza nemmeno rinfrescarsi mi attendevano impazienti e alla mia vista Marta mi ordinò di servire la cena “schifosa puttana servi la cena alle tue padrone e spera che sia di nostro gradimento”, mentre andavo verso la cucina Martina ridendo mi apostrofava “ guarda come cammina sembra una gallina chissà se fa anche le uova” quindi con uno sforzo per non piangere riuscii a versare l’insalata di riso a Marta e a Martina, quando iniziai a servirmi Marta mi fermo “ pensi che delle dee come noi possano mangiare insieme a una sguattera puttana? “ io non sapevo che dire allora Martina ribattè con disprezzo “ vai a mangiare in cucina come la sguattera che sei fila!!” presi la ciotola del riso il mio piatto e bicchiere e andai in cucina sul tavolo sola, mentre sentivo le due parlottare ma non distinguevo le parole. Non facevo in tempo a sedermi che venivo chiamata da loro per qualsiasi cosa, dal versare l’acqua al portare il vassoio della frutta una nuova forchetta e tutto mentre continuavo a percorrere dolorosamente il tratto sala da pranzo cucina.
    
    Finalmente mi gustai la mia cena, dopo il caffè Marta volle anche del gelato, nel prendere il barattolo dal freezer me lo passai velocemente sui seni sentendo un immediato sollievo al brucione che con il movimento continuava ad aumentare, conclusa la cena mi toccò lo sparecchio e rassettare sala e cucina.
    
    Finalmente pensai è arrivata l’ora di chiudere questa giornata, andai in sala e chiesi a Marta se potevo andare a ...
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