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Noi tre: la prima volta
Data: 12/09/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Marcova, Fonte: EroticiRacconti
Era una fresca mattina di inverno, e, visto che era di sabato, decidemmo di rimanere a dormire fino a tardi. Valentina si alzò verso le 9.30 e la sentii andare in bagno. Mi girai e rimasi a dormire. Mi risvegliai di colpo dopo una ventina di minuti e vedi che non era ancora tornata. Mi alzai un po' addormentato e mi diressi in sala pensando stesse preparando la colazione. Sul divano c'erano i nostri vestiti pronti per la giornata ma, quando buttai l'occhio sui suoi, vidi che i jeans e il caldo maglione di lana avevano lasciato il posto ad una minigonna nera e dei collant di pizzo decorato. In un primo momento non ci pensai molto e andai in cucina. Non vedendola preparai il caffè con tranquillità e presi qualche biscotto e dello yogurt. Tornai in sala per portare il vassoio a letto quando la trovai seduta sul divano sotto ad un pile. Mi disse di scusarla per essere scomparsa per così tanto tempo e sorridendo maliziosamente iniziò a scoprirsi ... In primis i suoi abbondanti seni, nonostante il suo fisico magro e scolpito, che iniziò ad accarezzare e punzecchiare sui capezzoli. Rise quando vide la mia erezione farsi spazio prepotentemente e mi spiegò con voce canzonata e un po' fanciullesca che aveva perso molto tempo a prepararsi per me e soprattutto a depilarsi .... Tolse la coperta e mi mostrò la sorpresa che mi aveva riservato ... Valentina ha lunghi capelli castani e ha sempre mantenuto i peli pubici ben ordinati, ma questa volta si ...
... era rasata completamente. Quando vide il mio viso stupito si girò mettendosi a pecora sul divano facendomi notare di aver fatto un lavoro completo ... Mi avvicinai e inizia a leccarle il dolce frutto penetrandolo man mano con una, due e tre dita mentre lei godeva e i suoi umori colavano. Mi infilai sotto ed iniziai a leccarle il clitoride facendola saltare di scatto e facendola bagnare sempre di più. La feci scendere sul mio membro grosso e duro e la penetrai avidamente. Inarco' la schiena buttando indietro i capelli mentre la scopavo selvaggiamente; le nostre lingue erano serpenti e ben presto i suoi miagolii divennero vere e proprie grida. In un attimo di lucidità ci accorgemmo che dalla porta finestra sul balcone, lasciato con le tende aperte, la nostra vicina migliore amica di Valentina, si era affacciata a vedere probabilmente da dove provenivano le urla e ci stava osservando nel nostro momento di godimento. Valentina rise di gusto alzando le mani al cielo e spingendomi dentro di lei ancora di più come se fosse posseduta. Dopo poco non vidi più nessuno alla finestra e così la girami prendendola da dietro. Fu un secondo quando mi accorsi che Cristina, così si chiama l'amica che ci stava osservando, era entrata in casa nostra dietro di noi e mi veniva incontro. Di istinto mi fermai estraendo il pene da Valentina e rimasi attonito a guadarla. Cristina si inginocchio' e iniziò a succhiarmelo con foga e dedizione come se ci fosse solo quello al ...