1. Eccentrica Alessandra


    Data: 12/09/2019, Categorie: Etero Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu

    Sono sicuro che tutti voi, uomini o donne che siate, abbiate tra le vostre amicizie un personaggio controverso, inusuale, bizzarro. Qualcuno che trascende i confini solitamente rigidi della vita di tutti i giorni e che compie ogni azione in maniera, agli occhi di tutti, insolita. Sono persone solitamente scomode, dirette, senza peli sulla lingua, che probabilmente apprezzate per la loro sincerità nel commentare gli altri ma che disprezzate per il modo in cui tentano di attirare l’attenzione su se stessi, meretrici dell’attenzione, magneti della teatralità.
    
    Nel mio gruppo di amicizie, già colmo di uomini e donne alieni alla norma che ci accomuna tutti, la persona che più rappresenta questo tipo di personaggio è certamente Alessandra.
    
    Trasferitasi a Milano dal sud dell’Italia qualche anno fa, ed entrata nel mio giro di amicizie tramite un ex-fidanzato, mio amico, Alessandra è certamente una persona che rispecchia perfettamente il concetto di “eccentricità”.
    
    Alta poco più di un metro e sessanta e con lunghi capelli mossi, sempre tinti di un rossiccio scuro, Alessandra, abituata a coprirsi di veli ed accessori sia d’inverno che d’estate, non aveva, prima che le vicende qui narrate avvenissero, mai lasciato vedere a nessuno gran che del proprio corpo. A dire il vero, il suo corpo risultava di scarso interesse per tutti, me incluso, dato che, prima di notare i suoi pregi o difetti fisici, chiunque avrebbe dovuto liberare i propri pensieri da decine e decine di pregi e ...
    ... difetti, estremismi e follie, appartenenti ad una personalità estremamente ingombrante. Rumorosa, pungente, sarcastica e per nulla inibita nel linguaggio, Alessandra non aveva certo paura di sfoderare le spade della banalità e della retorica per riempirsi la bocca, qualora una conversazione non avesse, anche per un secondo solo, lei come unica e sola protagonista. Sbraitava, se necessario, le peggiori oscenità pseudo-filosofiche, rese ancor più spiccanti da un accento marcato e al limite della comprensibilità, pur di spostare l’asse di una discussione verso di se. Ciononostante, Alessandra non poteva considerarsi una cattiva persona, ne una cattiva amica.
    
    Da dietro i suoi occhiali piuttosto spessi, generalmente montati su una struttura di plastica colorata ed appositamente eccessiva, i suoi occhi marroni scrutavano ogni cosa con innegabile intelligenza e capacità di comprendere, abilità impareggiabile, in Alessandra, che lei indirizzava completamente all’evidenziare i difetti altrui, usando parole come una schermitrice avrebbe usato un fioretto, per infilzare amici ed avversari, mettendo a nudo i suoi difetti, pur di nascondere i suoi.
    
    Già, Alessandra si conosceva bene, sapeva quali fossero i suoi più ed i suoi meno, conosceva ciò che di se era amato ed era disposta a nasconderlo pur di incuriosire, conosceva ciò che di lei non piaceva e sapeva usarlo come scudo, per nascondere ciò che di lei le faceva più paura, ciò che non voleva si sapesse, ciò che qualcuno come lei, se ...
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