1. Trasformato in troia - l’autobus (cap. 13)


    Data: 11/09/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: shinigami83ge, Fonte: Annunci69

    (E dopo la lunga assenza dovuta anche al shout down del sito eccoci di nuovo qui.
    
    Storia di fantasia. Come sempre graditi commenti. Se non sei iscritto qui e vuoi comunque condividere con me i tuoi pensieri ho attivato un indirizzo mail apposito:
    
    , non chiedete cose assurde. BUONA LETTURA)
    
    Fisso la notifica sul mio cellulare
    
    “devi scopare il tuo capo”
    
    Ormai il mio aguzzino, chiunque esso sia, può gioire del suo operato, non solo ha plasmato il mio corpo a prendere due cazzi contemporaneamente, ma ha plasmato anche la mia mente e la mia anima.
    
    La luce del cellulare si affievolisce ed infine si spegne lasciandomi lì, immerso nell’oscurità, seduto sul pavimento dell’ingresso di casa mia con ancora il volto ricoperto dello sperma del carabiniere.
    
    Mi porto la mano al volto e sento chiaramente l’umido dello sperma ed inizio a pensare. In questo ultimo periodo sono stato preso con forza e contro ogni mia volontà sono stato buttato fra le braccia di tantissimi uomini con una rapidità tale che all’inizio mi ha destabilizzato.
    
    Ora che però ho ammesso a me stesso di essere una troia sento di aver finalmente trovato un nuovo punto di equilibrio ed con una sorta di calma interiore mi accorgo di non essermi mai soffermato davvero su alcune cose semplici e basilari.
    
    Lentamente accarezzo la mia guancia e aiutato da indice, medio e anulare raccolgo lo sperma dell’uomo con il pizzetto portandolo alla mia bocca.
    
    Mi sporco le labbra ed inspirando profondamente ...
    ... sento distinto l’odore dello sperma; è profumo di uomo, di virilità, è l’essenza di una persona che odio ma che sa eccitarmi in un modo incontrollabile.
    
    Con la punta della lingua tocco le mie dita sporche e assaporo quel liquido; abituato a tutto lo sperma che ho bevuto ormai la sborra degli uomini ha per me un significato diverso: è buona.
    
    Inspiro ancora profondamente, poi sfregando le guance a pieno mano mi spalmo la sborra del carabiniere sul viso, quasi a cercare di cancellare il suo viso dalla mia mente con quel gesto.
    
    Il cellulare si illumina di nuovo, è la mia sveglia. Devo muovermi o rischio di fare tardi a lavoro.
    
    Mi alzo in piedi, vado in bagno, mi lavo e finisco di prepararmi, poi prima di uscire di casa cancello il messaggio dal mio cellulare, tanto è assolutamente inutile che resti lì ad occuparmi memoria.
    
    Vado verso la macchina, poi vedendo che è relativamente presto e avendo la testa su troppi pensieri decido di andare in autobus.
    
    Dato l’orario il bus è piuttosto pieno e subito mi pento della mia scelta, trovandomi compresso come una sardina tra gli altri pendolari.
    
    Ad un certo punto sento distintamente una mano che si posa sul mio culo, non è uno scontro accidentale, ma una vera e propria palpata che stringe con forza per sondare la consistenza delle mie natiche.
    
    Infastidito, e desideroso di concentrarmi sui miei pensieri, mi volto e vedo un uomo distinto sulla quarantina, capelli brizzolati corti, occhiali, senza barba.
    
    Mi sorride ...
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