1. Fem power


    Data: 08/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: PassionMaster, Fonte: Annunci69

    L’aria che entrava dal finestrino aperto della piccola jeep che avevamo preso a noleggio appena arrivati sull’isola il giorno prima sembrava provenisse direttamente da un vulcano attivo tanto era calda.
    
    L’asfalto della strada sembrava quasi si dovesse sciogliere da un momento all’altro viste le ondate di calore che si vedevano seguendo con lo sguardo la striscia piatta e scura che seguiva la costa bassa e si perdeva in lontananza.
    
    Il rumore delle cicale rese nervose dalla calura era insopportabile ma il profumo delle erbe selvatiche che impregnava tutto e la vista del mare azzurro alla nostra sinistra erano piu’ che sufficienti a farci sopportare la calura pazzesca.
    
    Era agosto ed eravamo sull’isola di Rodi diretti verso sud per andare a fare un bagno alla famosa spiaggia dei surfisti: Prassonissi.
    
    Mancavano ancora parecchi chilometri e non avevamo ancora fatto un bagno dalla sera prima quando eravamo arrivati in aereo dall’Italia, cosi’ ad un certo punto Elisa mi disse che potevamo fermarci e fare almeno un tuffo per rinfrescarci visto che c’era una immensa spiaggia completamente deserta tutta per noi.
    
    Attirato anch’io da quell’idea, trovai un sentiero dove entrare con la macchina per avvicinarsi alla spiaggia e parcheggiare fortunatamente all’ombra di un cespuglione di una qualche essenza locale.
    
    Avevamo gia’ i costumi addosso cosi’ ci togliemmo i pantaloncini, afferramo la borsa e gli asciugamani e corremmo verso l’acqua dove delle fresche ondine ci ...
    ... stavamo chiamando con la promessa di rinfrescarci in quel caldo assurdo.
    
    La spiaggia era fatta di piccoli sassolini resi bianchi dalla potenza dei raggi solari, ma sott’acqua gli stessi sassi assumevano tutti i colori del mondo rendendo il fondo del mare uno spettacolo ed una gioia per gli occhi.
    
    Fatte due bracciate verso il largo nell’acqua fresca al punto giusto, ci guardammo in giro e finalmente realizzammo che quella spiaggia era enorme e veramente completamente deserta. Seguendo la costa con lo sguardo sia verso nord sia verso sud non si vedeva nulla: niente case, niente persone, niente barche ne’ ombrelloni e anche dalla strada non arrivava nessun rumore di veicoli in transito. Insomma sembrava fossimo rimasti soli sulla faccia della terra a goderci quel paradiso.
    
    Dopo parecchi minuti rimasti un po’ a nuotare, un po’ a guardare i sassolini multicolori sulla battigia, decidemmo di uscire dall’acqua per asciugarci e riprendere la strada verso la nostra meta.
    
    Saggiamente ci spostammo con tutte le nostre cose sotto un alberello all’ombra perche’ il sole seppur non ancora molto alto picchiava gia’ duro sulla testa e su tutto il resto della pelle, ma all’ombra con un filo di Meltemi a rinfescarci si stava veramente da papi.
    
    Il mio costume si stava asciugando in fretta, mentre quello di Elisa era ancora fradicio, cosi’ decise di cambiarsi per farlo asciugare piu’ in fretta. Alzandosi in piedi si diede una rapida occhiata attorno e non vedendo nessuno nei paraggi, si ...
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