1. Tutta colpa dell’autostop


    Data: 08/09/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Gay / Bisex Autore: marcolino62, Fonte: RaccontiMilu

    Era un torrido sabato estivo di una ventina di anni fa, non avevo ancora vent’anni e mi trovavo in un area di servizio sull’Aurelia alle porte di Roma.
    
    Avevo deciso di andare a trovare per un paio di giorni la mia ragazza di allora che si trovava a Castiglioncello per le vacanze; trovandomi come al solito con pochissimi soldi in tasca, mi ero fatto accompagnare all’area di servizio da un amico per proseguire poi in autostop.
    
    Dopo aver ricevuto un paio di cortesi quanto fermi rifiuti, puntai l’attenzione su due signori alti e ben vestiti che dovevano avere una quarantina d’anni: mentre entravano al bar mi parve di capire dai loro discorsi che erano diretti a Livorno e così aspettai che uscissero per domandargli un passaggio.
    
    ‘Buongiorno, sono diretto a Castiglioncello e sto cercando un passaggio in auto’, li incalzai all’uscita del bar; i due si guardarono un istante e quello che poi scoprii chiamarsi Marco mi rispose con un largo sorriso: ‘ok, vieni con noi, stiamo andando a Livorno, almeno ci si fa un po’ di compagnia’, l’altro ridacchiò un po’ ma in quel momento non ci feci troppa attenzione.
    
    Arrivati alla macchina, mi accomodai dietro e, appena partiti cominciammo le presentazioni: al volante c’era Marco, un tipo alto e moro e piuttosto massiccio che, se non fosse per l’abbigliamento piuttosto elegante (camicia e pantaloni di lino chiari), potrebbe essere stato un boscaiolo o un giocatore di pallanuoto.
    
    L’altro si chiamava Alessio, era anche lui alto, ma ...
    ... biondo e magro e anche lui era vestito in modo piuttosto formale, almeno questa era la mia impressione visto che all’epoca ero piuttosto hippy e, oltre agli immancabili sandali di cuoio, portavo dei pantaloncini sdruciti e una camicia indiana la cui ampia apertura sul torace lasciava in evidenza una serie di collanine colorate.
    
    ‘Allora Mattia, che ci vai a fare a Castiglioncello che tu sei già nero come un tizzone?’ mi chiese Marco. Effettivamente, eravamo già in estate inoltrata e la mia frequentazione del ‘buco’ di Ostia era piuttosto assidua fin dai primi di aprile.
    
    Per chi non lo conoscesse, il ‘buco’ (o più formalmente, Capocotta) è una spiaggia nudista all’interno di una estesa zona di macchia mediterranea a sud di Ostia all’epoca molto in voga tra noi ‘frikkettoni’, oltre che, come scoprii in seguito molto frequentata da gay soprattutto nei boschetti interni dietro le vaste dune.
    
    ‘Sto andando a trovare la mia ragazza’ risposi io timidamente. ‘Ah, tira più un pelo di fica che il bue l’aratro!’ sghignazzò Alessio girandosi verso di me e dandomi una pacca sulla gamba.
    
    Non conoscevo quel detto, ma lo trovai abbastanza buffo anche se ero un po’ in imbarazzo.
    
    ‘E così, ‘sta ragazza ti ha lasciato solo a Roma a spararti una marea di seghe e ora tu la raggiungi per rifarti un po’, giusto?’ incalzò Marco. ‘ Ma va là, ti pare che un bel ragazzo così resta in bianco, sicuramente ne ha trovate altre dieci di amichette disposte a fargli sfogare un po’ di testosterone!’, ...
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