1. Sorpresa - cap. I


    Data: 24/08/2019, Categorie: Prime Esperienze Gay / Bisex Autore: maschioXmaschi, Fonte: xHamster

    Capitolo I – Il fattorino del supermercato
    
    Ero completamente nudo, sdraiato sul piccolo tavolo della mia cucina, le gambe sollevate verso il mio petto e ben divaricate: in piedi, proprio davanti al mio culo così offerto, c'era Roberto, il fattorino del vicino supermercato; anche lui era completamente nudo ed aveva il suo bel cazzo stretto in una mano e stava per infilarmelo dentro, dopo che io gli c'avevo infilato il preservativo usando le mie labbra e che mi ero preparato ben bene il buco con l'adatto lubrificante.
    
    Erano mesi che volevo assaggiare quel particolare cazzo e finalmente ci stavo per riuscire.
    
    La prima volta che Roberto era venuto a casa mia per consegnarmi lo s**tolone con le provviste che avevo acquistato, ne rimasi letteralmente folgorato.
    
    "Non c'è più Egidio?" gli chiesi.
    
    "No, si è licenziato tre giorni fa ed ora lo sostituisco io. Ecco, signor Manca, le spiace controllare che ci sia tutto e mettermi una firma qui?" mi disse lui con un sorriso così bello che finì col conquistarmi completamente.
    
    Gli detti cinquemila lire di mancia. Ringraziò con una altro bellissimo sorriso ed uscì... ed io cominciai immediatamente a sognarlo ad occhi aperti.
    
    Era un giovane uomo sulla trentina, bello di volto e con un corpo molto ben fatto, alto forse uno e ottanta, spalle larghe e vita stretta... ed aveva un sorriso caldo e luminoso. Aveva occhi blu belli e brillanti come due topazi, denti bianchissimi e regolari, un naso perfetto e due labbra che ...
    ... parevano dire "baciami, baciami!". Aveva capelli castano chiari, morbidamente ondulati. Indossava camicia e pantaloni di tela di jeans grigio perla ed i calzoni erano attillatissimi, mettendo così in evidenza un bel pacco di tutto rispetto ed un culetto piccolo e sodo.
    
    Insomma, roba da far venire l'acquolina in bocca, da far perdere i voti ad un eremita. Era molto diverso da Egidio, che era sì simpatico, ma rotondetto, grassoccio e tutt'altro che attraente nonostante i suoi ventiquattro anni.
    
    La settimana seguente, come avevo sperato per tutti quei giorni, Roberto tornò a casa mia per consegnarmi i miei nuovi acquisti.
    
    "Dove glieli posso posare, signor Manca?" mi chiese facendomi un cenno di saluto ed un bellissimo sorriso, quando gli aprii la porta.
    
    "Qui in cucina, grazie. Ma non chiamarmi signor Manca. Mi chiamo Sandro. Penso che possiamo darci del tu, abbiamo circa la stessa età, no?"
    
    "Beh... come vuoi... Sandro. Ma credo che tu sia abbastanza più giovane di me. Io ho trentacinque anni."
    
    "Te ne davo di meno... Io ne ho ventotto, comunque."
    
    "Anche io te ne davo di meno."
    
    "Beh, grazie. Ecco... tieni..." gli dissi e gli porsi di nuovo un biglietto da cinquemila lire.
    
    "Sei generoso, tu, con le mance. Non è necessario. Comunque... grazie."
    
    In realtà, ad Egidio non avevo mai dato più di mille lire di mancia. Ma Roberto, col suo favoloso pacco, meritava sicuramente questa eccezione. E forse, nel mio subconscio, quella mancia generosa era un modo per ...
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