1. Una Magica Notte


    Data: 16/08/2019, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: Udeth, Fonte: RaccontiMilu

    Dopo una lunga riflessione capimmo le regole da stabilire per poter vivere serenamente la nostra coppia aperta.
    
    Una delle nostre regole più importanti riguardava la riservatezza.
    
    Dobbiamo fare le nostre porcate con estranei, nessuno dei nostri amici deve sapere i nostri segreti.
    
    Una regola ovvia, ma Francesca, diciamo, volle inserire un’altra regola, una postilla, come la chiama lei.
    
    Ogni regola, per il piacere della coppia, può essere infranta e ripagata con una sorta di obbligo poco negoziabile.
    
    Tutte le nostre regole possono essere infrante quindi, ed è qui il problema:
    
    Io poche volte le ho infrante, lei, al contrario, troppe volte, come quella volta col suo ex..
    
    Uno dei primi ragazzi di Francesca era Andrea, fidanzati durante il liceo, poi si lasciarono per l’università che li avrebbe allontanati, rimanendo però in buoni rapporti.
    
    Non ricordo il quando, ma era Inverno, e una sera citofonarono, alla porta ed andando a vedere.
    
    ‘Cazzo.. E’ Andrea..’ pensai
    
    Quanto mi stava sul cazzo quel coglione, un ricco figlio di papà, che non ha mai fatto un lavoro in vita sua, ma, nonostante ciò, era sempre pronto a fare lo splendido..
    
    Che vuole a quest’ora.. E’ quasi l’ora di cena.. ‘pensai’
    
    Al citofono mi disse che doveva salire.
    
    E sali brutto coglione, pensai tra me e me..
    
    Urlai a Francesca di vestirsi, che Andrea stava salendo.
    
    Lei era in mutandine e seno al vento
    
    ‘ma perché? Non posso stare così?’ disse ridendo
    
    ‘Ma vatti a ...
    ... vestire!’ ‘Ma poi perché è qui?’
    
    E mentre andò in camera a mettersi una maglietta addosso
    
    ‘ma perché Amò, se me lo scopassi? Non ti piacerebbe?’ disse lei ridacchiando
    
    ‘non con un amico, e lo sai, anche se questo è solo un amico tuo’ risposi non stando alla sua provocazione e dimenticandomi di ri-chiederle cosa ci facesse lui qui.
    
    ‘E allora meglio no? Quanto sarebbe sbagliato? Quanto ti piacerebbe di più solo per questo?’ mi disse tornando con una maglietta bianca da pigiama che però faceva intravedere i capezzoli..
    
    Non ebbi il tempo di dirle nulla che lui era già entrato, portando bottiglie di vino ed esclamando che era stato lasciato, che finalmente la stronza lo aveva lasciato libero e che voleva ubriacarsi con la sua più cara amica.
    
    Abbracci calorosi, complimenti e baci la erano d’obbligo per lei, io invece passai quasi nel dimenticatoio, una stretta di mano e andai a posare il suo giubbotto, trovandoli già seduti sul divanetto al mio ritorno in soggiorno, relegandomi quindi allo stare seduto sulla poltrona da solo.
    
    In occasioni del genere sei quasi un estraneo, vedi loro due uniti più che mai, a raccontarsi vecchie storie, a balzare da un aneddoto all’altro senza permettere alle altre persone di capire di cosa realmente si chiacchieri e a ridere di continuo, mentre io a malapena parlavo.
    
    Passò un’ora circa, e la frase più lunga che Andrea mi rivolse fù, mentre abbracciava Francesca:
    
    ‘Ma guarda che bella questa ragazza qui! Ma quanto sei fortunato a ...
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