1. Genuina e schietta stravaganza


    Data: 12/08/2019, Categorie: Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Lei è molto fiorente e sbarazzina, ha da poco raggiunto vent’anni d’età, io ne ho compiuto cinquantuno il mese scorso. L’ho scoperta fortuitamente e in seguito frequentata con lo scopo d’un lavoro da svolgere e da portare a termine in breve tempo. Lei è avvenente, piacente che t’ammalia e ti conquista in pochissimo tempo, ti seduce e ti strega al punto che avere il candore e la costumatezza della tua età, di sapere e d’essere consapevole che per lei ci saranno novelle avventure e incombenti storie da vivere appieno.
    
    Lei è effettivamente gradevole e benfatta con un’espressione e una terminologia da fanciulla, visto tu che cerchi d’incuriosirla e di stuzzicarla al punto giusto per bene con le parole, augurandoti, facendo assegnamento e ponendo la speranza che sia lei a desiderarti per prima con più animo e con più fermezza, dal momento che tu non lo metteresti in atto né ci proveresti né tenteresti in nessun caso.
    
    Lei ti sbandiera e vanta un’incontrovertibile e un’indubitabile insicurezza, una visibile indecisione, eppure non è per niente impacciata. Quello che si nota è quell’insolita, inspiegabile e inverosimile forma di deferenza e di riguardo, che si deve per quei trent’anni di divario d’età tra lei e te. Lei non si sbilancia né si sconcerta per nulla al mondo, mentre io cerco di farla sciogliere e di farla confessare. Io le parlo da coetaneo e lei gradualmente s’avvicina, finché un giorno sembra arrendersi e desistere in modo alquanto impensabile, a tal punto in ...
    ... modo inatteso con la sua espressione e la sua innata sfrontatezza in una dimensione incredibile, insperata e per lo più surreale, poiché d’improvviso lei m’interpella:
    
    “Perdonami Giorgio, m’interrogavo su d’una cosa che m’assilla di continuo da qualche tempo”.
    
    “Certo, dimmi pure, ti ascolto”.
    
    “Questo che sto per dirti non ti darà fastidio, vero?”.
    
    “Che cosa si tratta, non ho idea, suppongo di no, sentiamo”.
    
    “Mi domandavo questo: ma tu come ce l’hai il cazzo?”.
    
    “Che cosa intendi dire più precisamente?”.
    
    “Voglio dire, cioè, c’è l’hai bello grande? Sai m’incuriosisce”.
    
    “A sufficienza, non è smisurato né imponente, ma è abbondante. A che fine me lo chiedi?”.
    
    “Confidami un’altra cosa, dai. Hai per caso uno di quei membri con parecchia pelle sul glande?”.
    
    “Sì, io sono stato lacerato da bambino, proprio lì dove dici tu, però tantissimi anni fa. Per quale motivo me lo domandi?”.
    
    “Te lo chiedo per il fatto che a me realmente non va a genio il membro così ridotto e che magari è addirittura pure villoso”.
    
    “Con questo, che cosa vorresti intendere?”.
    
    “Dunque, vediamo, se tuttavia tu hai un bel membro io sarò davvero bendisposta e lieta di leccartelo per bene e molto volentieri, dico seriamente”.
    
    “Io non sono ancora del tutto sicuro. Vorresti prima dargli magari un’occhiata veloce?”.
    
    “Non ho problemi, apri, dai vediamolo un attimo”.
    
    Tu ti sbottoni i pantaloni e gli riveli indicandole con un’esplicita e con un’indubbia dignità e fierezza la tua ...
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