1. La magia del tatto


    Data: 12/08/2019, Categorie: Etero Autore: Luciano sempre, Fonte: EroticiRacconti

    Due calici, uno dinanzi l’altro. Noi due al tavolo di una modesta osteria fumosa e lontano dagli occhi della città. Tu, fai scivolare, uno dopo l’altro, i polpastrelli sul bordo del tuo calice e, mentre lo fai, mi guardi. Abbassi gli occhi, li rialzi; carezzi il calice più dolcemente e ora più intensamente. Fai l’amore con il vino rosso e con le forme del calice. Il mio desiderio si fa forte come è forte e deciso il sapore del vino. Ho l’impressione di essere in un film dove tutto procede a rallenty. Lentamente entriamo nella camera d’albergo che conosciamo bene, è la terza o quarta volta che torniamo e sempre nella stessa camera. Le tue dita, le tue mani, le tue labbra, iniziano la danza della seduzione. Tu mi ecciti io ti spoglio. Tu ti lasci andare. Io ti voglio e voglio e ho voglia pazza di te. Già sai che prenderti da dietro è l’inizio dell’estasi per me e assecondi il mio desiderio non detto. Già so che che carezzarti e baciarti i capezzoli e portandoti a me, stringendoti, possedendoti, è ...
    ... subito intenso, profondo, incontenibile piacere per te. Mi porti a te, le tue cosce lisce, sode, abbronzate, sono la culla perfetta per il mio sesso eccitato, voglioso, pronto alla voluttà di starti dentro e dentro e ancora dentro e sempre più a fondo e poi fuori di te e ancora più dentro a te. Mi stacchi all’improvviso, le tue labbra, la tua bocca, le tue mani sono la festa dei sensi per me. Lo succhi, lo lecchi, mi guardi. Come in una sfida giocosa, tra sorrisi e brevi parole, sono io ora che voglio stare tra le tue gambe e farti godere fino a quel “momento” quando dici con un filo di voce e un sospiro forte “ basta…non ce la faccio, è troppo forte…non ce la faccio”. Non ce la fai allora pausa ma il tatto…il tuo tatto, le tue mani, per tenermi sempre sul filo del più intenso desiderio. Se guardo i tuoi occhi ti voglio. Se guardi i miei occhi hai paura di innamorarti e allora ancora e ancora lasciarsi andare nel piacere intenso, puro, assoluto. Solo due ore così e il paradiso ha un nome: il tuo. 
«1»