1. Cinghiate sulla mia pelle…


    Data: 09/08/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: BoccadiRosa, Fonte: RaccontiMilu

    Ammetto di non essere mai stata una tipa particolarmente movimentata a letto, ma mi lascio convincere abbastanza facilmente a provare cose nuove, poichè l’idea che eccitano il mio ragazzo mi spinge almeno a provare.
    
    Particolarmente appassionato ai video di bondage, si è tuttavia rivelato sempre abbastanza calmo a letto, limitandosi solo a qualche sculacciata a mano non troppo pesante.
    
    Quel pomeriggio eravamo rimasti soli a casa, e una volta chiusi in camera e spogliata degli abiti l’avevo trovato particolarmente interessato al mio culo, che non smetteva di accarezzare e stringere tra le mani mentre mi baciava; mi piaceva il tocco delle sue mani su di me.
    
    Improvvisamente mi mise prona sul letto e si sedette sulle mie cosce ancora completamente vestito. Capitava spesso che io mi trovassi nuda mentre lui ancora con gli abiti addosso, ma dal momento che di frequente questo era frutto di un iniziale momento di sesso orale che lui mi riservava per diverso tempo… Non lo interrompevo di certo per farlo spogliare, almeno non in quel momento.
    
    Capii immediatamente le sue intenzioni, pensiero che si rivelò corretto non appena mi rivelò che mi avrebbe volentieri legato al letto, come già aveva fatto in passato, aprendomi le gambe e dandosi da fare con la lingua.
    
    Ma quel giorno mi lasciò libere almeno le braccia, mentre lui continuava ad accarezzarmi da nuda, restando seduto sulle mie gambe e impedendomi così gran parte dei movimenti.
    
    La prima sculacciata non fu nemmeno ...
    ... troppo forte, ma non essendo abituata a pratiche del genere la avvertii comunque molto bene, e mi tolse il fiato per un secondo.
    
    Fu solo l’inizio di una lunga serie.
    
    Continuò per diverso tempo a sbattere i palmi aperti sulle mie natiche che diventavano via via sempre più rosse, mentre io iniziavo a sentire la pelle via via più calda ad ogni sculacciata, che lui mi dava con maggiore intensità ogni volta. Il suo peso su di me non mi permetteva di fare molto per sottrarmi.
    
    Alternava i colpi ai baci, quasi per rassicurarmi, per poi tornare a palparmi energicamente, complimentandosi con me per il mio corpo che, sapevo, vedeva molto bene nella stanza illuminata.
    
    Guardandolo vidi il suo volto soddisfatto mentre mi guardava con voglia ma con abbastanza lucidità da capire se stava esagerando. Sapeva che era la prima volta che subivo una cosa del genere, e non voleva farmi troppo male da spaventarmi e farmi smettere.
    
    Mi conosceva abbastanza per poter dire, semplicemente guardandomi, che stavo soffrendo, ma ero tranquilla in quella situazione che voleva rendere eccitante perchè l’ultima cosa che voleva era ricevere un mio stop.
    
    Dopo una sonora sculacciata lo sentii dire “Dimmi che sei la mia troia”, e concluse la richiesta colpendomi con energia e continuando a farlo, tanto che ripetei la frase tra i lamenti per il dolore che mi causava.
    
    A quel punto aveva iniziato ad estendere le sculacciate alle cosce, zona che scoprii particolarmente sensibile. Bloccandomi per i ...
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